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INSIDE. Renato Meneghetti, Quando l'arte penetra l'anima di tutte le cose

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ButterflyGirl
view post Posted on 10/6/2010, 22:32




Una mostra che scandisce, attraverso diverse aree tematiche, quella parte di privato e celato nella vita di ognuno di noi. La personale di Renato Meneghetti dal titolo "Inside", presentata dalla Galleria Spazio Gianni Testoni LA2000+45 di Bologna fino al 12 giugno prossimo, è un'indagine che avvalendosi di uno strumento tecnologico come la radiografia, si insinua nella parte più intima e nascosta di qualsiasi oggetto o aspetto del quotidiano.

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Certamente non è semplice definire Renato Meneghetti: come artista polivalente si avvale di molteplici linguaggi artistici, dalla pittura alla fotografia, dalla musica all'elaborazione multimediale, dalla scultura al teatro, fino all'architettura, dimostrando un talento ed una originalità ragguardevoli.
Nella sua personale dal titolo "Inside", presentata presso la Galleria Spazio Gianni Testoni LA2000+45 di Bologna, l'artista indaga a fondo sulla natura dell'animo umano fino a sconfinare negli aspetti della vita di oggi, di ognuno di noi. Questa enfasi emotiva si suddivide in diverse aree all'interno della mostra, che svelano ognuna un ambito diverso di indagine.
Il filo conduttore comune è l'utilizzo della tecnologia, in particolare della radiografia, per svelare un mondo nuovo ai sensi ed allo sguardo del fruitore. Un mondo al quale spesso è difficile pensare, impegnati come siamo ad indagare piuttosto sull'esteriorità di ogni cosa.

La prima sala della galleria ospita il ciclo "Anima del Quotidiano", nel quale sono gli oggetti o gli eventi di tutti i giorni ad essere indagati nel profondo. Fanno parte di quest'area il grande lightbox intitolato "Sensazione minima" oppure l'opera "Clandestine", l'immagine di un camion radiografato nel quale si intravedono delle figure umane nascoste all'interno nell’intento di attraversare fraudolentemente i confini di stato. Queste opere ci conducono in una dimensione che va al di là della superficie per ricordarci ciò di cui siamo fatti ed anche ciò di cui è fatta la vita: un congegno elettronico, lo "scheletro" di un ombrello, i piedi in movimento all'interno dei pattini, gli oggetti del mestiere conservati nella borsa di un medico, etc.

L'opera "Optional" è stata invece pensata per dimostrare quanto sia più semplice, a volte, che il cervello rimanga sgonfio e privo di idee, piuttosto che gonfiarsi e quindi pensare. Questo concetto è stato espresso in una performance svoltasi in Piazza Galvani a Bologna sabato 5 giugno dalle 15 alle 19, nella quale è stata allestita la fedele riproduzione di un cervello trasparente gonfiabile e "abitabile" dal pubblico fino a quando "Optional", finalmente, è riuscito a pensare grazie alle "menti" dei suoi ospiti. Un ambito della mostra è stato dedicato ad alcune proiezioni multimediali e progetti creati per fornire al pubblico una dimostrazione virtuale della performance.

Proseguendo lungo il percorso della mostra ci troviamo dinnanzi alla stanza dedicata al ciclo "Grandi Maestri", dove Meneghetti si appropria di note opere della storia dell'arte per indagarle nell'intimo. Meneghetti non si limita alla mera riproduzione pittorica dell'opera, ma con tratto perfetto e avvalendosi di colori sterili e freddi si addentra all'interno dei soggetti ritratti per rappresentarli come persone in carne e ossa. L'artista restituisce così ai soggetti quell'essenza umana che il tempo e la maestria artistica hanno congelato nella loro stessa perfezione.

Le due stanze successive sono dedicate alle opere del ciclo "An invasion of a privacy invaded", in cui Meneghetti ha descritto il concetto di violazione della privacy attraverso i raggi X in uso negli aereoporti. In quel momento lo spettatore si trova a valicare il confine delle "cose private" di una persona per scoprirne vizi, personalità e passioni. Una misura di sicurezza definita come necessaria, ma che pone l'individuo in una situazione di fragilità, poiché ogni verità, anche la più semplice, viene messa a nudo senza alcuna possibilità di scampo. L'artista ci rende quindi consapevoli di una ennesima violazione della privacy: quella ad opera delle forze di Polizia.

Nel cortile ci attendono le opere del ciclo "Vertebrati Paralleli", grandi lightbox che contengono immagini di colonne vertebrali dipinte partendo da fondi radiografici. Queste grandi strutture retroilluminate, dalla cromia innaturale, creano suggestioni mentali disorientanti. Osservandole, pare di trovarsi in un'oasi formata da palme e arbusti, un paesaggio straniante, che nella notte si illumina di una luce suggestiva.

In tutti questi soggetti, la luce è l'elemento rivelatore di quello che ad occhio nudo non può essere percepito, sottoponendo al giudizio dello spettatore un punto di vista differente ed a volte impensabile. E' come trovarsi dinnanzi al ciclo della vita e delle sue vicissitudini, fino a comprendere, come diceva Platone, che "Più si conosce e più ci si trova davanti al mistero".


Ringraziamenti:

Galleria Spazio Gianni Testoni LA2000+45 di Bologna - Paola Veronesi Testoni, Adele Dell'Erario, Irene Manganelli.

Renato Meneghetti
www.meneghettirenato.com



Link all'articolo su Genzianatraifiori.it

Edited by ButterflyGirl - 12/6/2010, 18:07
 
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