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Intervista con Le Folli Arie

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view post Posted on 23/1/2015, 10:02
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Intervista con Le Folli Arie

Le Folli Arie, escono a breve (il 26 Gennaio e distribuito su tutti gli store online da BELIEVE...) con un nuovo album di cui il primo singolo è “Non è facile”. Il lavoro discografico stato è prodotto da Lorenzo Cazzaniga (già produttore di Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Ray Charles, Sting, Mina, Pfm, Pooh, Vasco Rossi,...) che ne ha curato i mix ed il mastering. Il gruppo è composto da Simone Corazzari (voce, chitarre, autore e produttore), Massimiliano Masciari (basso e steel drum), Francesco Meles (batteria e percussioni) e Marco Antonio Cerioli (tastiere e seconde voci). Ecco cosa ci ha raccontato Simone Corazzari nell’intervista gentilmente rilasciata…

Come è nato il gruppo de Le Folli Arie?
Simone: Tra il 2011 e il 2012 al nucleo originario (io ed il bassista Massimiliano Masciari) si è aggiunto prima il tastierista/seconda voce Marco Antonio Cerioli poi il batterista Francesco Meles. Ci conoscevamo già tutti per collaborazioni in altri progetti musicali. L'idea era di lavorare sul materiale che avevamo scritto negli anni, registrarlo tutto e sceglierne il meglio per farne un disco d'esordio che rappresentasse la sintesi dei nostri percorsi.

E’ stato complicato completare il vostro album omonimo?
Direi di sì. Tra la fase di pre-produzione e la produzione vera e propria ci abbiamo messo circa due anni. Ci è servito tempo per rendere uniforme il sound, fondere le varie influenze e scremare i brani più adatti a creare un lavoro coerente. Inoltre diciamo che siamo una band iper-democratica. Forse meglio dire anarchica. Insomma si discute sempre tanto su tutto...

E’ complicato riuscire a mettere insieme sonorità prog con il sound odierno?
Il mix di stili che è venuto fuori, “prog-pop”, è il risultato della sintesi dei nostri 4 percorsi artistici. Non è stato facile ma, alla fine, naturale.

Come ha influito la musica che ascoltate nel vostro sound?
I nostri ascolti hanno influito tantissimo su quello che facciamo. Sia a livello di scrittura che di arrangiamento/produzione. Forse è normale che si vada a cercare il “bello” vicino ai propri riferimenti di “bello”. Abbiamo ascolti molto vari e molto diversi, forse in questo disco però emergono di più le mie influenze, essendone l'autore e il produttore: Jeff Buckley, Ben Harper, Dave Matthews, Pink Floyd, Led Zeppelin, Genesis, Yes, Porcupine Tree, PFM, Lucio Battisti, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi,...

Avete trovato con facilità chi vi desse fiducia e credesse nelle vostre capacità?
In realtà finora abbiamo fatto tutto con le nostre sole forze, scegliendoci i collaboratori migliori per ogni step, investendo tempo, denaro ed energie senza riserve. Chi ha collaborato con noi l'ha fatto sempre al meglio e si è sentito parte di un progetto in cui credeva. Non abbiamo alle spalle un'etichetta, né un mecenate e non veniamo da famiglie ricche...

COVER-digipack



questa la cover dell'album de Le Folli Arie

Per le vostre canzoni, prendete spunto da ciò che vivete direttamente o anche da quanto arriva da letteratura, cinema ecc.?
In questo disco domina il tema amoroso anche se non scrivo solo di quello. Probabilmente i pezzi che abbiamo reputato migliori sono quelli d'amore. Comunque di solito mi influenza tutto ciò che vivo, sento, leggo, vedo, provo anche se non me rendo conto. Scrivere una canzone è un processo per me misterioso e quasi inconscio; mi viene difficile razionalizzarne le origini.

Siete piuttosto critici nei vostri stessi confronti?
Anche troppo direi. Credo sia uno dei nostri maggiori pregi/difetti. Ci mettiamo una vita a fare qualsiasi cosa e ci scanniamo su tutto. Spesso però viene una roba carina.

Se doveste aver vissuto un epoca musicale del passato, quale sarebbe stata maggiormente vicina al vostro modo di intendere la musica?
Sicuramente gli anni '70!!!

La sperimentazione quanto è utile quando si lavora ad un album?
Tantissimo. Per noi è tutto. Penso sia l'essenza di ciò che facciamo. Tirar fuori qualcosa di nuovo e originale, se mai fosse ancora possibile. E se non sperimenti non ti diverti e non tirerai mai fuori qualcosa di nuovo.

Eventuali sbagli possono servire a rafforzarsi e a capire quale sia la strada migliore da seguire nel futuro?
Sicuramente. Dall'inizio della lavorazione del disco ad ora ne abbiamo già fatti parecchi e spero ci serviranno in futuro.

Un tempo, il rock era considerato soprattutto come musica di ribellione. Pensate sia ancora così?
Beh, non credo abbia più la stessa spinta idealistica che aveva in passato. Viviamo in un' epoca senza ideali dominata dal denaro e quindi anche l'arte è sempre più disillusa e mercificata. Io personalmente in cuor mio ci credo ancora. Il potere della Musica è immenso. E di questi tempi un po' di ribellione non farebbe certo male.

Musicalmente, è meglio cercare di affidarsi il più possibile a se stessi o comunque, possono essere utili anche degli apporti esterni?
Penso siano vere entrambe le cose. Bisogna scavare in sé stessi, migliorarsi, studiare, dare sempre il massimo etc... ma bisogna anche circondarsi delle persone giuste, avere un bel background etc...

Possiamo dire che nel vostro album ci sia un filo comune a legare le varie canzoni?
Spero di sì! E' proprio su quello che abbiamo lavorato tanto. Nel disco si passa da generi molto diversi fra loro ma lo stile della band credo sia sempre forte e riconoscibile.

C’è qualcuno che vi va di ringraziare per la riuscita finale di questo vostro album?
Sicuramente sì! La lista è lunga, spero di non dimenticare nessuno. In primis Lorenzo Cazzaniga, numero uno assoluto della produzione in Italia che ha curato i mix ed il mastering del disco e mi ha consigliato nella produzione nei momenti più difficili. Grazie a Gianluca Del Fiol, mio amico di sempre e collega, bravissimo chitarrista, a Gigi De Martino col suo fantascientifico Wardencliff Recording Lab, a Paola Milzani che mi guida sempre alla scoperta della mia voce, a Silvio Centamore, Paolo Agrati che mi ha aiutato con i testi, Luca Pasqua, Maurizio Signorino, Piergiorgio Elia, Edwin Della Torre, Serena Ferrara, Filippo Pascuzzi, Giorgia Ieluzzi, Alessandra Marina, Annamaria Cristian, Lorenzo Pierobon, Manuela Masciari, Daniele Biraghi, Matteo Compagnoni, Simone Geravini, Davide Nossa, Paolo Lardera, Michele Denaro. Il disco è dedicato a: le nostre famiglie con il loro supporto incondizionato, i nostri amici e fratelli musicisti e non, le nostre muse, i nostri fan di ieri, oggi e domani, i gestori di locali e organizzatori di eventi che ci hanno dato fiducia in questi anni con tutti i nostri progetti musicali, i nostri allievi, tutti gli uomini e le donne di buona volontà e tutti gli amanti della bellezza e delle cose vere, genuine e ben fatte, chi sa guardare e andare oltre... E grazie a te Andrea per l'intervista!

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