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Intervista con il Maestro Ciro Gerardo Petraroli

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view post Posted on 11/6/2012, 14:12
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Intervista con il Maestro Ciro Gerardo Petraroli

Di Andrea Turetta

Il Maestro Petraroli, il 16 giugno si esibirà all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in un concerto di sue composizioni accompagnato dall’Orchestra solisti Aureo Boros, in occasione dei 10 anni della canonizzazione di Padre Pio. Il Maestro Ciro Gerardo Petraroli è un pianista, compositore e direttore d’ orchestra. Ha conseguito i suoi studi in vari conservatori internazionali, tra cui il conservatorio Mozarteum di Salisburgo, il conservatorio di Santa Cecilia a Roma ed il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, dove il Maestro Nino Rota lo scelse fra tanti per il proprio corso di composizione. Ecco l’intervista che ci ha gentilmente concesso…

Rispetto agli esordi artistici, come trova cambiato il mondo delle sette note?
Nella musica non vi è mai stato un vero e proprio mutamento, abbiamo solo reso più ampie le sonorità ed accelerato i ritmi, poi vi è stato sempre un ritorno; basta pensare che ciò che oggi chiamiamo Hip-Hop non è altro che uno stile musicale medievale detto “madrigale”, con accenti e ritmi maggiori.

Inizialmente, ci si forma grazie allo studio dei grandi artisti del passato. E’ poi una sorta di “promozione sul campo” quella di riuscire a diventare compositori?
Per quanto mi riguarda, essendo la musica un sunto psichico che dimora nel serbatoio atavico del nostro inconscio collettivo… è quindi un retaggio, non solo psichico, ma anche fisiologico; alcuni soggetti più percettivi e persino labili, furtano queste vibrazioni da tutto e da tutti, stilizzando un codice compositivo. La musica appartiene solo alla musica, i compositori sono dei medium.

Importante per ogni artista è l’indipendenza artistica, lo è anche per lei?
In realtà andrebbero valutate le situazioni di volta in volta, dimostrando umiltà e maturità dell’artista.

Quando si esce dalle solite cose e si cerca di proporre un brano più sperimentale, pensa sia molto più complicato arrivare al pubblico?
Se per sperimentazione si intende astruse sonorità seriali, quindi l’annullamento musicale della carica emotiva, neanche lo stesso compositore con l’aria da intellettuale, comprende la sua stessa musica. La musica, essendo un’arte, deve solo emozionare, accomunare, essere un abitus all’abitat di ognuno di noi, quindi sperimentare nuove sonorità e ritmi in ciò che sono le fondamentali basi armoniche. Questo concetto per ciò che intendiamo musica è stato, è, e sarà; tutto il resto è sciocca intellettualite.

In questi anni di profonda crisi, anche la discografia sta patendo. È solo un problema economico o anche un problema legato alla mancanza di nuove idee?
E’ solo un problema economico.

Un importante evento artistico l’attende a breve (in occasione dei 10 anni della canonizzazione di Padre Pio). C’è un lungo lavoro di preparazione per questo concerto?
Un lungo e complesso lavoro di preparazione è principalmente a carico della mia manager e dei suoi collaboratori; per me il tutto è stato già metabolizzato sin dall’inizio.

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Immagino sia un concerto debba rappresentarla a 360°…
Ogni performance mi rappresenta sempre e solo a 180°. L’altra parte appartiene al mio profondo…

Chi sono stati i suoi maestri?
Gli educatori musicali che hanno forgiato la mia persona, sono stati molteplici e di vario tipo: i maestri del canto gregoriano, Bach, Nino Rota, i Compositori Russi, Perosi, Don Cosimo, zì Antonio, Adamo Volpi ed i Mantra tibetani.

La professionalità quanto conta nel suo mestiere?
Se per professionalità si intende puntualità, coerenza ed aderenza, questi sono i cardini di base per ottenere serietà quindi affidabilità. Purtroppo, parlando di artisti, tutto questo è molto difficile e precario da ottenere; quindi discontinuità, dimenticanze, iperemotività e furberie a rotta di collo… non è facile gestire codeste filiere. Il massimo della professionalità per un artista è contenere codesto stato.

C’è una canzone che è la sua ideale colonna sonora?
Una melodia che più volte mi ritorna in mente, anche al pianoforte, è di un compositore americano ed è “L’amore è una cosa meravigliosa”, colonna sonora tratta dall’omonimo film.

Molti si chiederanno come lavori un compositore… come gli “arrivino” le idee… se magari si appunta in un notes gli spunti da approfondire ecc. Ha un metodo di lavoro particolare?
Il mio metodo è proprio come lo descrivi… apparentemente scontato ma per me molto valido.

Quanto tempo dedica al perfezionamento?
A livello mentale 24 ore su 24, ho continuamente musica, controcanti e contrappunti che mi sbucano da tutte le parti. Più volte devo impormi con fermezza a concludere un brano altrimenti continuerei a perfezionarlo fino a stravolgerlo completamente, pensa che perfezionerei anche i primi minuetti fatti quando ero bambino. Risolvo questa pratica ossessiva componendo cose nuove.

Cos’è per lei la musica?
“La musica testimonia l’impulso creativo nella trasposizione dei tempi, in cui l’energia dell’istinto inverte l’attrazione terrestre e si invola in fantasie e desii…”

Siti dell’artista:

www.maestropetraroli.it
face book.com/maestropetraroli
youtube.com/maestropetraroli
www.myspace.com/maestropetraroli

www.paroleedintorni.it
 
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