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Luciano De Crescenzo – Il caffè sospeso

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rosario mastriani
view post Posted on 12/3/2009, 11:58 by: rosario mastriani







Spezzano 12 marzo 2009

Carissimo Luciano,

scusami se pur non conoscendoti personalmente, ti do del tu, ma la tua conoscenza l’ho fatta tramite i tuoi libri e i tuoi film,ed è stata più che sufficiente! Se poi dovesse capitare, in futuro, l’occasione, per me fortuna incredibile, di conoscerti da vicino, ben venga! I tuoi libri (una ventina), riposano in mezzo a circa altri 1800 che fanno parte della mia biblioteca; e tu sei uno dei pochi autori di un cui libro, l’ho letto più di una volta! i tuoi scritti sono proprio come un buon caffè espresso fatto in qualche bar di Napoli, tipo Gambrinus: scendono giù che è una meraviglia. A riguardo il tuo ultimo libro Il caffè sospeso, che ho divorato in pochi giorni, volevo dirti alcune cose; intanto io per caffè sospeso conoscevo un altro significato, dovuto ad una mia esperienza adolescenziale: durante le vacanze estive e fino a Natale, finite le scuole (medie e superiori), siccome le condizioni economiche della mia famiglia non erano floride, per pagarmi gli studi, andavo a fare il ragazzo di bar, addetto alle famose fuoriuscite… e quante ne ho fatte quando lavoravo nel Bar Lirico, quello sito nell’ Angiporto Galleria, di fronte al Teatro San Carlo. Tornando al caffè sospeso tu scrivi che A Napoli quando una persona è felice invece di pagare un caffè ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo…ai miei tempi quel caffè sospeso non veniva pagato ad uno sconosciuto, ma ad una persona ben precisa, il quale era però al corrente di questo sospeso e se lo veniva a gustare poi a suo comodo.
Ritornando al tuo ultimo lavoro, l’ultimo capitolo lo hai dedicato ai cinquantenni come me, quelli che un giorno sono rinati.
Io sono rinato nel settembre scorso, quando sono andato in pensione, e finalmente sono riuscito a dedicarmi a tempo quasi pieno, alle cose che avevo sempre sognato di fare ( leggere e scrivere); quindi mi sento pronto a fare parte di quella congrega che tu vuoi fondare: quella dei nati due volte. Quindi rimango in attesa di ulteriori delucidazioni per questa tua bella iniziativa.
Torno a ripetere che ho letto quasi tutti i tuoi libri, in particolare non mi son perso neppure uno di quelli in cui parlavi di filosofia. Purtroppo ho constatato che tu, forse, non hai mai citato, nei tuoi lavori Francesco Mastriani e che un piccolo posto nella letteratura italiana lo occupa. Ma forse io conosco la ragione per cui non lo hai mai citato il povero Mastriani: per ripicca! Infatti in uno dei suoi romanzi più famosi, ne I Misteri di Napoli egli parla dei de Crescenzo, in modo poco lusinghiero e scrive inoltre…avviene che certi nomi e cognomi sembrano spingere al male o al bene…e così tu ti sei vendicato di questo giudizio, non citandolo mai nei tuoi libri! Ovviamente, caro Luciano scherzo! Io penso che qualcosa per il povero Mastriani la potresti ancora fare, aiutarci a trovare qualcuno che pubblica i suoi romanzi inediti. Insieme ad un mio cugino (entrambi siamo discendenti diretti di Francesco Mastriani), stiamo elaborando, servendoci delle dispense di quei romanzi, pubblicati in appendice sul quotidiano Roma di Napoli, una trentina di romanzi che non furono mai date alle stampe, inoltre possediamo copie di altri romanzi ormai introvabili.




Contiamo, entro l’inizio dell’anno prossimo, di avere a disposizione la bibliografia completa del nostro avo (oltre cento romanzi). Già siamo alla ricerca di qualche editore che voglia pubblicare questi inediti; purtroppo fino adesso con scarsa fortuna.
Ci rivolgiamo a te, se puoi aiutarci, non solo per pubblicare qualche inedito, ma anche per cercare di fare conoscere al grosso pubblico un autore, vero figlio di una Napoli da odiare o da amare in modo struggente; un romanziere la cui fervida creatività difficilmente potrà essere eguagliata, e il cui pensiero dominante era quello di difendere i deboli e gli oppressi dagli abusi dei ricchi e dei potenti, portando alla luce la miserrima condizione del sottofondo napoletano.
Nei romanzi di Francesco Mastriani (antesignano di Saviano e della sua Gomorra), sono delineate virtuosamente molteplici situazioni di estrema miseria sociale ed igno-ranza stratificata che sfociano, molto spesso, in tremende vendette e fatti di sangue. Spesso le azioni sono così irreali da sembrare esagerazioni ma basta oggi basta vedere e vivere a Napoli per rendersi conto che tutto ciò che è raccontato nei romanzi di Mastriani, è verità: la Napoli delle mille piaghe, abbandonata a sé stessa, dimenticata da Dio e dagli uomini, e che continua purtroppo ad esistere ed a straziarci l’anima.
Faccio presente che tutte le opere cha abbiamo rielaborate, le abbiamo salvate telematicamente, quindi a disposizione di chi voglia consultarle.
Carissimo Luciano, ho scritto e inviato questa mia prolissa lettera con pochissime speranze che venga presa in considerazione; ma ci ho voluto provato lo stesso, sperando che, come scrisse Matilde Serao nel suo necrologio su Mastriani che la sua sorte non continui ad essere troppo amara, poiché la penna finisce per essere per tutti quanti anche una croce. Concludo citando alcuni titoli degli inediti che abbiamo elaborati, e nella speranza di ricevere una tua gradita risposta, accogli i miei più distinti saluti.
Rosella la spigaiola del Pendino; Pasquale il calzolaio del Borgo Sant’Antonio Abate; Fior d’Arancio la cantatrice di Mergellina; Il capraio di Ottocalli; La jena delle Fontanelle ecc.
 
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1 replies since 25/9/2008, 08:43   241 views
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