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Luciano De Crescenzo – Il caffè sospeso

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view post Posted on 25/9/2008, 08:43
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Luciano De Crescenzo – Il caffè sospeso – Mondadori

Recensione di Andrea Turetta

“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffé al resto del mondo...” Il caffè sospeso è un’usanza partenopea, ma anche una filosofia di vita. Ed è solo una delle piccole parabole quotidiane con cui Luciano De Crescenzo ci ha deliziato e stuzzicato la mente negli anni. Questo libro raccoglie il meglio dei suoi articoli usciti su quotidiani e riviste dal 1977 al 2007 e mai pubblicati in libreria.

Luciano De Crescenzo ancora una volta ha scritto un libro degno di attenzione. Non è da tutti saper raccontare fatti ed aneddoti con tanto garbo. Leggendo i suoi libri pare quasi che il tempo rallenti la sua folle corsa. Anche quando pone delle osservazioni critiche lo fa con la merce rara dell’arguzia e mai con cattiveria… Un suo volume sorprende sempre positivamente anche perché ci dà dei punti di vista inediti sul passato ma anche sul presente.

Perché questo scrittore piace a molti? Io credo sia per il senso di leggerezza che hanno i suoi scritti. Riesce a divulgare senza essere tedioso. Sa dare spazio alla fantasia senza dimenticare la realtà che ci sta attorno. Aprire un suo libro è sempre motivo di emozione ed anche “Il caffè sospeso” è tra quelli che meritano di essere assaporati più volte o a piccoli sorsi, proprio come una tazzina di caffè.

Ancora una volta, De Crescenzo è riuscito a donarci una piacevole lettura e a condividere con il lettore un pezzo della sua vita e del suo cuore. La sua capacità è quella di farsi capire dalla gente. E’ uno scrittore che va incontro al lettore (non dimentichiamo quando è riuscito a portare i miti greci nel mondo dei fumetti)…

Filosofia greca applicata alla vita quotidiana, aneddoti pieni di senso non comune, l’Italia passata sotto la lente dell’ironia: un pezzo dopo l’altro il libro compone una perfetta summa del pensiero di Luciano De Crescenzo. Con un’introduzione scritta oggi a fare da cappello a pagine che sembrano non invecchiare mai.

L’autore:

Luciano De Crescenzo, ingegnere, sceneggiatore, attore e regista, ha esordito come scrittore nel 1977 con Così parlò Bellavista. Da allora ha pubblicato oltre 20 libri, tradotti in 19 lingue. La sua ultima opera pubblicata da Mondadori è Il pressappoco (2007).

LUCIANO DE CRESCENZO
Il caffé sospeso
Collana: I libri di Luciano De Crescenzo
Caratteristiche: rilegato, con sovraccoperta
Pagine: 160
Prezzo: € 15,00

www.mondadori.it

Attached Image: IL_CAFFE___SOSPESO.jpg

IL_CAFFE___SOSPESO.jpg

 
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rosario mastriani
view post Posted on 12/3/2009, 11:58







Spezzano 12 marzo 2009

Carissimo Luciano,

scusami se pur non conoscendoti personalmente, ti do del tu, ma la tua conoscenza l’ho fatta tramite i tuoi libri e i tuoi film,ed è stata più che sufficiente! Se poi dovesse capitare, in futuro, l’occasione, per me fortuna incredibile, di conoscerti da vicino, ben venga! I tuoi libri (una ventina), riposano in mezzo a circa altri 1800 che fanno parte della mia biblioteca; e tu sei uno dei pochi autori di un cui libro, l’ho letto più di una volta! i tuoi scritti sono proprio come un buon caffè espresso fatto in qualche bar di Napoli, tipo Gambrinus: scendono giù che è una meraviglia. A riguardo il tuo ultimo libro Il caffè sospeso, che ho divorato in pochi giorni, volevo dirti alcune cose; intanto io per caffè sospeso conoscevo un altro significato, dovuto ad una mia esperienza adolescenziale: durante le vacanze estive e fino a Natale, finite le scuole (medie e superiori), siccome le condizioni economiche della mia famiglia non erano floride, per pagarmi gli studi, andavo a fare il ragazzo di bar, addetto alle famose fuoriuscite… e quante ne ho fatte quando lavoravo nel Bar Lirico, quello sito nell’ Angiporto Galleria, di fronte al Teatro San Carlo. Tornando al caffè sospeso tu scrivi che A Napoli quando una persona è felice invece di pagare un caffè ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo…ai miei tempi quel caffè sospeso non veniva pagato ad uno sconosciuto, ma ad una persona ben precisa, il quale era però al corrente di questo sospeso e se lo veniva a gustare poi a suo comodo.
Ritornando al tuo ultimo lavoro, l’ultimo capitolo lo hai dedicato ai cinquantenni come me, quelli che un giorno sono rinati.
Io sono rinato nel settembre scorso, quando sono andato in pensione, e finalmente sono riuscito a dedicarmi a tempo quasi pieno, alle cose che avevo sempre sognato di fare ( leggere e scrivere); quindi mi sento pronto a fare parte di quella congrega che tu vuoi fondare: quella dei nati due volte. Quindi rimango in attesa di ulteriori delucidazioni per questa tua bella iniziativa.
Torno a ripetere che ho letto quasi tutti i tuoi libri, in particolare non mi son perso neppure uno di quelli in cui parlavi di filosofia. Purtroppo ho constatato che tu, forse, non hai mai citato, nei tuoi lavori Francesco Mastriani e che un piccolo posto nella letteratura italiana lo occupa. Ma forse io conosco la ragione per cui non lo hai mai citato il povero Mastriani: per ripicca! Infatti in uno dei suoi romanzi più famosi, ne I Misteri di Napoli egli parla dei de Crescenzo, in modo poco lusinghiero e scrive inoltre…avviene che certi nomi e cognomi sembrano spingere al male o al bene…e così tu ti sei vendicato di questo giudizio, non citandolo mai nei tuoi libri! Ovviamente, caro Luciano scherzo! Io penso che qualcosa per il povero Mastriani la potresti ancora fare, aiutarci a trovare qualcuno che pubblica i suoi romanzi inediti. Insieme ad un mio cugino (entrambi siamo discendenti diretti di Francesco Mastriani), stiamo elaborando, servendoci delle dispense di quei romanzi, pubblicati in appendice sul quotidiano Roma di Napoli, una trentina di romanzi che non furono mai date alle stampe, inoltre possediamo copie di altri romanzi ormai introvabili.




Contiamo, entro l’inizio dell’anno prossimo, di avere a disposizione la bibliografia completa del nostro avo (oltre cento romanzi). Già siamo alla ricerca di qualche editore che voglia pubblicare questi inediti; purtroppo fino adesso con scarsa fortuna.
Ci rivolgiamo a te, se puoi aiutarci, non solo per pubblicare qualche inedito, ma anche per cercare di fare conoscere al grosso pubblico un autore, vero figlio di una Napoli da odiare o da amare in modo struggente; un romanziere la cui fervida creatività difficilmente potrà essere eguagliata, e il cui pensiero dominante era quello di difendere i deboli e gli oppressi dagli abusi dei ricchi e dei potenti, portando alla luce la miserrima condizione del sottofondo napoletano.
Nei romanzi di Francesco Mastriani (antesignano di Saviano e della sua Gomorra), sono delineate virtuosamente molteplici situazioni di estrema miseria sociale ed igno-ranza stratificata che sfociano, molto spesso, in tremende vendette e fatti di sangue. Spesso le azioni sono così irreali da sembrare esagerazioni ma basta oggi basta vedere e vivere a Napoli per rendersi conto che tutto ciò che è raccontato nei romanzi di Mastriani, è verità: la Napoli delle mille piaghe, abbandonata a sé stessa, dimenticata da Dio e dagli uomini, e che continua purtroppo ad esistere ed a straziarci l’anima.
Faccio presente che tutte le opere cha abbiamo rielaborate, le abbiamo salvate telematicamente, quindi a disposizione di chi voglia consultarle.
Carissimo Luciano, ho scritto e inviato questa mia prolissa lettera con pochissime speranze che venga presa in considerazione; ma ci ho voluto provato lo stesso, sperando che, come scrisse Matilde Serao nel suo necrologio su Mastriani che la sua sorte non continui ad essere troppo amara, poiché la penna finisce per essere per tutti quanti anche una croce. Concludo citando alcuni titoli degli inediti che abbiamo elaborati, e nella speranza di ricevere una tua gradita risposta, accogli i miei più distinti saluti.
Rosella la spigaiola del Pendino; Pasquale il calzolaio del Borgo Sant’Antonio Abate; Fior d’Arancio la cantatrice di Mergellina; Il capraio di Ottocalli; La jena delle Fontanelle ecc.
 
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