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Intervista con Richi Rossini

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view post Posted on 17/2/2020, 11:47
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Intervista con Richi Rossini

E’ in radio e disponibile sulle piattaforme di streaming e in digital download “CECILIA”, il nuovo singolo del cantautore RICHI ROSSINI. «“CECILIA” (da Santa Cecilia, protettrice dei musicisti) è dedicata alla possibilità di ascoltare la musica in ogni luogo e in ogni momento: aeroporti, supermercati, bar, uffici, ormai è trasportabile e riproducibile ovunque. E’ un ringraziamento al progresso tecnologico nella musica – racconta Richi Rossini – che ha reso possibili cose che ancora a fine ‘800 non lo erano. All’interno del brano ho inserito anche riferimenti al potere terapeutico della musica e ai vicoli di Genova, dove vivo e dove questo brano ha preso forma.» “CECILIA” è scritto e composto da Riccardo Rossini, mixato e masterizzato da Raffaele Giannuzzi e vede la partecipazione del quartetto d’archi Il Partimento. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata dal cantautore…

C’è voluto molto tempo per realizzare questo tuo brano?
“Cecilia” fa parte di un Ep di 3 brani. Diciamo che per portarli a termine tutti e 3 ho impiegato 1 anno.

Quando componi, cerchi di farlo sulla scia dell’entusiasmo, della spontaneità o…?
Mi lascio ispirare dal mood che sto vivendo in quel momento e questo rappresenta la parte creativa presente in ogni brano. Dopodiché subentra un lavoro razionale di arrangiamento e scrittura del testo.

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Foto di Anastasia Pavlova

Quali sono gli artisti che più ti piacciono?
L'unico cantautore di cui conosco tutti i brani a memoria è Rino Gaetano, anche perché ho suonato in una tributo band a lui dedicata. Ad oggi in Italia apprezzo pochissimi artisti. Nu Guinea, Willie Peyote, Calcutta e poco altro. Per l'estero non posso non citarti L'Imperatrice, Pretty Lights e i Jungle: i loro dischi li ho divorati negli ultimi anni.

Veniamo alle esibizioni live. Quanto sono state importanti per la tua formazione?
Fondamentali, a partire dai saggi al conservatorio fino alle date lontano da casa con la tributo band di Rino Gaetano. Per due anni, con l'amico cantautore Simone Iaquinta, abbiamo creato un format di cabaret musicale nel quale facevamo esibire artisti di Genova. Suonavamo 1-2 volte a settimana per 30/40€. Mi ha insegnato ad essere umile e non dare nulla per scontato.

Nelle tue canzoni, in genere, è il testo che viene cucito addosso alla musica o succede il contrario?
La prima! Parto sempre dalla musica e tendenzialmente dal piano e qualche volta dalla chitarra

Cosa ti piace e cosa no del mondo musicale del 2000?
Mi piace la possibilità di produrre la musica a casa. Non mi piace il dover fare il personaggio a tutti i costi per emergere dai social.

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Foto di Ilaria Forno

Una canzone può essere un ottimo modo per comunicare?
E' il miglior modo al mondo Andrea! La musica è lo strumento comunicativo più potente di sempre perché è composta da un suono, che è una vibrazione ed è in grado di arrivare direttamente all'inconscio senza essere razionalizzata. Non a caso è la forma d'arte più utilizzata al mondo ed è stata in grado di accompagnare ed influenzare cambiamenti epocali, vedi Lennon e Bob Marley.

C’è un ricordo relativo alla tua carriera artistica che è rimasto indelebile?
L'istante in cui a 16 anni ho litigato al conservatorio di pianoforte con il mio insegnante. Lui è uscito dalla stanza e io ho iniziato a lasciare andare le mani. Do, mi bemolle, sol... Li ho capito la magia della composizione e ho deciso che non avrei più voluto suonare brani di altri autori. Mi vengono ancora i brividi a pensarci.

Com’è il tuo pubblico tipo e qual è il rapporto che hai con chi ti segue?
Il rapporto è molto umano, se posso rispondo sempre a tutti perché voglio creare legami profondi. Tendenzialmente il pubblico è variegato, va da ragazzi di 20-25 anni a persone di 50-60.

C’è ancora chi pensa che “Il cantautore non è un mestiere”… Insomma, fare arte, molti credono sia solo un hobby, quantomeno in Italia?
Si, l'arte in genere viene apprezzata solo da chi ha una visione socioculturale ampia e ne riconosce l'influenza storica.

Ci sono dei momenti particolari, nel corso della giornata, nei quali nascono le tue canzoni?
È la prima volta che rispondo a questa domanda e ti dico di si. Prima di addormentarmi e quando mi sveglio. Direi che sono anche i momenti della giornata nel quale sono più sensibile.

Per un autore, quanto è importante saper cogliere e sintetizzare quanto gli sta attorno?
È fondamentale, saper creare immagini evocative in poche parole è un dono ma anche un allenamento indispensabile per entrare nella testa delle persone.

La musica, specie negli ultimi anni, è anche immagine… c’è il rischio che questa finisca con l’oscurare le varie composizioni?
Assolutamente sì. Viviamo una crisi creativa in Italia già da un decennio. Non siamo ancora riusciti a gestire l'avvento dell'era dell'immagine e per ora, anche per colpa dei talent, non sappiamo far di meglio che scimmiottare lo stile U.S.A. Vedo però che in Francia, Inghilterra e negli stessi Stati Uniti, esistono nuovi sound e nuova linfa creativa. Arriverà anche qui, quando ci ricorderemo che la patria dell'arte, della creatività e della cultura siamo noi, a livello mondiale.

Per ulteriori info:
www.facebook.com/richirossiniofficial/

www.instagram.com/richirossini/

www.youtube.com/channel/UCaRm1NgjzizJkUAHY3MctOg

www.paroleedintorni.it
 
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