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Intervista con i Karbonio14

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view post Posted on 6/5/2014, 14:01
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Intervista con i Karbonio14

Di Andrea Turetta

E’ uscito per Molto Recordings (distrib.Universal) “Tra le luci bianche”, l’album d’esordio dei Karbonio14, band emiliana già molto apprezzata dalle radio e in rete. È disponibile inoltre, il loro nuovo singolo “Fa Che Sia Per Sempre”, un brano pop che racchiude tutte le sfumature british tipiche del gruppo. Il progetto KARBONIO14 è creato e condiviso da quattro artisti emiliani: Valerio Carboni (voce, chitarre e pianoforte), Cesare Barbi (batteria), Luca Zannoni (tastiere) e Matteo Verrini (basso). Ecco l’intervista alle cui domande ha risposto Valerio Carboni…

E’ stato complicato mettere insieme le canzoni che avrebbero fatto parte del vostro album, “Tra le Luci Bianche”?
Valerio: In realtà no. Una cosa che mi ha sempre colpito del gruppo Karbonio14 è la naturalezza con la quale ci siamo trovati a comporre e a creare il nostro suono. Certe canzoni sono uscite veramente di getto e d'istinto. Ed inoltre ci siamo trovati a dover scegliere tra poche canzoni, perchè ogni cosa che scrivevamo ci piaceva ed aveva (secondo noi, ovviamente) la forza giusta.

Come vi trovate evoluti rispetto alle vostre prime esperienze musicali?
Diciamo che, crescendo, ogni persona diventa sempre un po' più saggia. O almeno ci si prova … L'esperienza ti aiuta a scegliere sempre meglio e a capire giorno per giorno cosa possa essere meglio per noi. Le canzoni riflettono la tua vita. Si fanno via via più mature, ed anche la ricerca del suono è più consapevole. Ora abbiamo un sound più adulto, nel senso che sabbiamo meglio cosa può andare bene per noi. Per poi cambiare completamente idea il giorno successivo :) !!

C’è voluto molto tempo per preparare questo vostro lavoro discografico?
Non molto. Le canzoni sono state scritte nell'arco di un anno, non di più. Come dicevamo prima, abbiamo trovato il nostro sound in maniera molto naturale

C’è qualche episodio curioso legato alla creazione del vostro album?
Una serie inenarrabile, in realtà. Avendo un matto nel gruppo (Matteo Verrini, detto Pepe, al basso) non riusciamo a fare una trasferta senza che gli succeda (o CI succeda) nulla. Una notte si è perso nel lungomare di Salerno, un'altra tentando di assalirmi (bonariamente si intende) si è completamente paralizzato la schiena per più giorni…

Karbonio14+foto_5_b



Quanto conta la tradizione e quanto l’attualità, nelle vostre composizioni?
Dipende da quando la tradizione sia attuale, perdona la banalità. Nel senso che a volte mi ritrovo a leggere degli epicedi di Catullo, o di Marziale, scritti più di duemila anni fa, e sono ancora attuali. Niente cambia in realtà, cambiano i mezzi di comunicazione, alcuni valori, ma certe cose, insite nell'animo umano, rimangono le stesse. Si tratta di riuscire a scrivere delle stesse cose, in modo sempre diverso.

Trovate ci sia voglia di collaborare tra artisti o ciascuno tende un po’ a guardare in casa propria?
Purtroppo la musica emergente (come tutta la discografia) è molto in crisi. In periodi di crisi si tende a volte a chiudersi, e questo non è un bene, per proteggere il poco che si ha. Anche se, a dir la verità, vedo comunque in giro tanta voglia di suonare, di conoscere, e collaborare. Incrociamo le dita!

Quali sono le fonti d’ispirazione per la vostra musica?
Il sound d'ispirazione è il British Pop-Rock, dai Coldplay, agli U2 (che sono irlandesi ma hanno avuto in comune coi Coldplay lo stesso produttore Brian Eno); un sound che prende anche dai Beatles. I nostri riferimenti italiani sono i Subsonica, i Negramaro, e in generale il cantautorato italiano, cerchiamo di dare molta importanza ai testi.

L’ispirazione arriva prevalentemente da emozioni forti?
A volte sì, ma a volte anche da una lunga notte insonne, o da un paio d'ore passate davanti al mare, o su una collina, o da un lungo periodo di riflessione in un non-luogo generico. Insomma, l'ispirazione quando arriva, arriva :) !

Quando si parla di musica è difficile proporre qualcosa di non già detto…?
Eh, credo che sia la parte più difficile. Oppure anche dire qualcosa di già detto, ma in modo diverso. Ci si prova sempre, anche se la banalità è dietro l'angolo

Il lato live, riveste molta importanza nella vostra musica…
Il lato live è l'essenza e il fine. E' importante, bello e doveroso scrivere dischi, canzoni, ma la cosa più bella e cercare di emozionare chi hai davanti, con la tua stessa emozione, e scaricare l'adrenalina e le energie col live.

CoverKArbonio+Album



Vi capita di non essere soddisfatti di qualche vostra canzone? Magari l’avreste fatta in una maniera diversa…
Siamo tutti esseri mutevoli, e cambiamo opinione spesso. Quindi capita, certo! L'importante è sapere che quello che si è fatto piaceva al 100% nel momento in cui lo si è fatto. E ogni tanto bisogna mettersi il cuore in pace e dire “OK così va bene”, se no si va avanti in un loop infinito !!

Nelle vostre canzoni, nasce prima la musica o il testo?
Dipende. Non c'è mai una regola fissa. Magari si parte da una frase, o da un riff di pianoforte, o da quattro accordi, o da un'idea …

Siete un gruppo che scrive parecchie canzoni o escono fuori con una certa difficoltà?
Credo che una delle particolarità dei Karbonio14 sia proprio questa: scrivere con molta naturalezza e con molto rispetto dei ruoli di ciascuno. Si può proprio dire che le canzoni vengono scritte a otto mani !!

C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe collaborare prima o poi?
Certo! Ci sono i Subsonica, poi, sognando sempre più in grande, i Coldplay, ma soprattutto ci piacerebbe molto farci produrre un brano da Brian Eno, produttore di Coldplay e U2 (e mille altri). Saremmo curiosi di sentire un nostro brano vestito da lui.

Nel mondo odierno, conta sempre più l’immagine. E’ importante per chi si occupa di musica?
Fondamentale. Purtroppo o per fortuna, ma è fondamentale. Poi, più passa il tempo, più la musica diventa immagine, video, footage. Dare un vestito scenico alla musica che si fa è sempre più importante

Quali sono i problemi più difficili da risolvere, quando si lavora ad un disco?
Dovere scegliere tra mille opzioni, e dovere scartare a volte cose molto belle, preziose e personali. Quando si crea le strade che si aprono sono infinite, e con la tecnologia ormai si può fare tutto.

Per chiudere, quanto è utile l’esperienza che si acquisisce strada facendo?
Fare esperienza significa crescere. Cambiare. Capire. E magari cercare di non ripetere gli stessi errori, o modificare alcune scelte. A volte però anche non avere esperienza, ed andare completamente d'istinto, può essere la strada giusta.

www.paroleedintorni.it
 
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