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Italo Moscati – Sergio Leone. Quando il cinema era grande

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view post Posted on 4/2/2008, 16:28
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Italo Moscati – Sergio Leone. Quando il cinema era grande – Lindau

Recensione di Andrea Turetta

«Sguardi. Colpi di pistola. Cieli infiniti. Deserti. E orizzonti nuovi.
Una montagna di sensibilità e di talento, un uomo grande e grosso, un incantatore, un inventore di trappole filmiche, un maestro [...].
E ancora, un innamorato dell’avventura nato nel cinema e per il cinema,
che ha lasciato traccia in opere cinematografiche che sono la sua lunga, potente, fascinosa ombra...»


Italo Moscati, grande conoscitore di cinema, ci propone nel suo volume più recente dal titolo “Sergio Leone. Quando il cinema era grande”, non solo una biografia del noto regista ma anche un excursus su quelli che sono stati i migliori anni del cinema italiano ed internazionale. Ovviamente, si cerca di capire chi fosse Sergio Leone, un uomo che era nato con il cinema in casa grazie al papà regista ed alla mamma attrice ma, attraverso le parole dello scrittore, si può anche capire come sia stato un regista che ha lasciato traccia di sé, come solo i grandi del cinema, sanno fare.

Poco importa che girasse un suo film a New York o in Spagna (come nei suoi famosi western) e che, non sempre potesse disporre di cifre astronomiche. Il suo era un cinema italiano apprezzato in tutto il mondo, fatto anche di romanità, di inventiva, dotato di spettacolarità e di un linguaggio unico. Tante sono le sue lunghe sequenze passate alla storia, basti pensare agli sguardi dei suoi protagonisti impegnati nei duelli… era certamente un direttore d’orchestra che curava i dettagli e, non a caso non ha diretto una miriade di pellicole, ma poco più di un pugno, queste sono però rimaste nel tempo e sono diventate dei veri e propri cult.

Molti forse ignorano le difficoltà che anche un grande regista come Leone ha incontrò prima di affermarsi ed anche successivamente, quando molti progetti si arenavano per la difficoltà di trovare chi finanziasse e credesse nel suo modo di fare cinema. “C’era una volta in America” è stato il suo ultimo film come regista e certamente uno dei più sofferti, eppure è un esempio di come Leone mettesse tutto il suo impegno nei suoi progetti. E’ bravo Italo Moscati, nel riuscire a dare nel suo libro una lettura diversa di quello che è stato questo grande Maestro del cinema. Ci propone infatti lo scrittore, di conoscerlo attraverso l’intreccio delle vicende legate alla nascita dei suoi films ma anche attraverso il racconto della sua vita. Ecco che possiamo così entrare in contatto con quelli che erano alcuni suoi comportamenti ma anche con quello che è stato per lui, un vero e proprio laboratorio creativo e di crescita anche umana.

Il Sergio Leone presente nella giuria del Festival del Cinema di Venezia era probabilmente molto diverso dal giovane che partecipò come ospite al “Musichiere” RAI verso fine anni ’50. Un incontro determinante, nella sua vita è stato quello con la moglie Carla… “C’era una volta in America”, è stato il suo ultimo suo capolavoro e fu una svolta forse imprevista così come imprevisto fu il successo che ottenne con il suo western “Per un pugno di dollari” realizzato nel 1964, vent’anni prima.

Quando, ancor 60enne, Leone è morto, stava preparando un grande film sulla battaglia di Leningrado. E’ stato l’ennesimo imprevisto di una carriera dove nulla era dato per scontato ma dove si trovava un regista che spesso si poneva in avanti sui tempi, divenendo un vero e proprio esploratore ed anticipatore delle mode. Lui è stato del resto il regista che ha tracciato la pista per molti che lo hanno seguito… Spesso, i suoi lungometraggi erano frutto di un processo lento così come erano dilatate le scene presenti in alcuni suoi western. Suo padre, regista del muto molto noto, Roberto Roberti, e la madre attrice, hanno sicuramente influito sulla scelta di Sergio di fare cinema ma possiamo dire che Leone non ha mai preso con sufficienza il suo ruolo, si è invece impegnato costantemente con umiltà, spesso come aiuto regista o in ruoli minori per altri Maestri del Cinema. Dopo tanti films mitologici fu lui a regalare al cinema internazionale lo “spaghetti western” e da questi nacquero di seguito, tutta una serie di parodie che fecero la fortuna di molti produttori europei.

Ora ci restano le sue opere e dei bei volumi come quello firmato da Italo Moscati… ma come non ricordare i nomi di alcuni artisti “lanciati” dallo stesso Leone? Donati, Corbucci, Tessari, Delli Colli… e come non ricordare che grazie ad un regista come Leone, il nostro cinema ha potuto ambire al successo internazionale? Oggi mancano nuovi registi capaci di proporsi con la sua fantasia e ci rendiamo conto, scorrendo le pagine del volume scritto da Italo Moscati che un certo modo di fare cinema non esiste più.

Dopo i libri su Anna Magnani, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Pier Paolo Pasolini e Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, Moscati continua l’esplorazione sugli anni più vivaci del cinema italiano, attraverso uno dei suoi registi più creativi e originali, Leone. Se il cinema italiano è stato grande, allora uno dei nomi che ancora oggi lo rappresenta meglio è Sergio Leone.

Sono passati più di quarant’anni, quarantatre per l’esattezza, da quel Per un pugno di dollari che Leone realizzò nel 1964. Nessuno poteva prevedere che il film avrebbe ottenuto uno straordinario successo e sarebbe stato il western italiano più conosciuto nel mondo. Se il film - seguìto un anno dopo da Per qualche dollaro in più, altro successo - segnò a sorpresa una data fondamentale nella storia del cinema non solo italiano, il terzo, Il buono, il brutto e il cattivo consolidò e definitivamente presentò al pubblico un grande regista, un grande autore italiano, forse l’ultimo inventore d’immagini e di stile.

A ricordarlo restano i suoi film, celebri in tutto il mondo, e le sue invenzioni: un mulo invece di un cavallo, un cowboy con un sigaro all’angolo della bocca e con un poncho sui bluejeans, e il volto di Clint Eastwood, il quale anche come autore da Oscar avrebbe riconosciuto il debito verso il suo maestro – come ricorda la dedica finale di Unforgiven (1993).

La retrospettiva dedicata al western italiano all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, l’esibizione live del fischiettatore Alessandro Alessandroni, e la proiezione in anteprima mondiale alla recente Festa del Cinema di Roma della versione restaurata di Once Upon a Time in the West (1968) a opera della «Board Film Foundation» di Martin Scorsese e Ang Lee sono, ognuna a suo modo, ennesime testimonianze: Sergio Leone (ri)vive, sempre.

Sono passati più di quarant’anni da quando Sergio Leone realizzò Per un pugno di dollari (1964). Nessuno poteva prevedere il suo straordinario successo e che sarebbe diventato il western italiano più conosciuto nel mondo.
Se il film – seguito un anno dopo da Per qualche dollaro in più, un altro successo – segnò a sorpresa una data fondamentale nella storia del cinema, non solo italiano, Il buono, il brutto, il cattivo (l’ultimo della cosiddetta «trilogia del dollaro») sancì definitivamente l’affermazione di un nuovo grande regista, anzi di un nuovo grande autore, inventore di uno stile che entusiasmò la critica e appassionò il pubblico.
Ma, contrariamente a quanto si pensa, Leone dovette superare molte difficoltà prima di affermarsi.
E proprio da questa fatica, anzi da queste fatiche, nasce il racconto di Italo Moscati che intreccia cinema e vita, vittorie e battute d’arresto, amori e famiglia, per entrare in un laboratorio esistenziale e creativo con pochi termini di paragone, culminato in C’era una volta in America (1984), il suo addio al cinema.
Sergio Leone morì infatti nel 1989, a soli 60 anni, mentre stava preparando un kolossal sulla battaglia di Leningrado.

L’autore:

ITALO MOSCATI, regista e scrittore, sceneggiatore, insegna Storia dei Media e Arti Visive della Contemporaneità all’Università di Teramo. Tra i suoi ultimi volumi, ricordiamo Gioco perverso. La vera storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, tra Cinecittà e guerra civile; I piccoli Mozart; Sophia Loren. La storia dell’ultima diva, tutti editi da Lindau; e Anna Magnani; Vittorio De Sica; Pasolini passione, editi da Eri-Ediesse.

Indice dell’opera:

7 Capitolo 1. Amapola
Un sipario di ferro, 9
La nave dei progetti, 13
Voragine, 15

19 Capitolo 2. Gli occhi del muto
Un trovatello, 21
Edwige e Roberto, 23
Nudi d’Africa, 25

29 Capitolo 3. I grattacieli di King Kong
Bruttissima, 31
Cartapesta e birignao, 35
La vampira indiana, 37

41 Capitolo 4. Leggende
Sacrificata al dio Moloch, 44
Edwige e Bice, 46

49 Capitolo 5. Fascinosa diva
La sfinge e l’ombra, 52
Claudia Particella, 54
Fiocco azzurro a Fontana di Trevi, 56

61 Capitolo 6. Magazzini
Un amore segreto, 64
La ragazza terremoto, 67
Bendati o morti, 69

73 Capitolo 7. Schiantato
Gomma da masticare, 75
La commissione, 77
Purgatorio, 79

83 Capitolo 8. L’irruzione
Frutti non solo di mare, 85
Filiforme avventizio, 87
«Tà», 89

93 Capitolo 9. Tortuoso
Dollari, 95
Cosmopoliti de Roma, 98
Nove minuti da cardiopalma, 100

103 Capitolo 10. Rivolta
Il ballerino, 106
La limousine, 108
Sodoma e Gomorra, 110

115 Capitolo 11. Grandi seni e piccoli film
Coturni da ginnastica, 118
Stuzzicadenti, 120
Sine qua non, siamo qua noi, 122

125 Capitolo 12. Un genio
Stanca nonchalance, 127
Il chimico, 129
Pane e burro, 131

135 Capitolo 13. Mani rapaci
Folgorazione, 138
Il didietro a pezzi, 140
Forno estivo, 142

145 Capitolo 14. La valanga
Violare le regole, 147
Oremus e Tedeum, 149
Carillon, 151

155 Capitolo 15. Vento
Il malloppo, 158
La fessura, 164
Il cimitero, 167

171 Capitolo 16. Tane
Azzurro omicida, 173
L’acqua è oro, 177
Facili costumi?, 180

185 Capitolo 17. Infelice?
Un primitivo, 188
Viaggio al termine, 190
5316 film, 191

195 Capitolo 18. L’incipit
C’era una volta…, 197
L’amato-odiato, 200
L’esplosivo, 202
La contro-indagine, 204

207 Capitolo 19. Peccato morire
Ci vediamo dopo la pubblicità, 209
Passione, 211
Sogno 213

217 Capitolo 20. Un fantasma
Ambizione, 219
«Ho bisogno di uno Stato», 222
L’ultima armonica, 224

227 Capitolo 21. Via Nepal
I segreti di Brokeback Mountain, 230
Per l’ultima volta, 232

235 Capitolo 22. La fiaba
Una sfida senza spargimento di sangue, 238
Sognare, forse…, 241

247 Capitolo 23. Quando il cinema era grande
Uno straccio di manifesto, 249
Manichini?, 251

255 Ringraziamenti

257 Filmografia

267 Bibliografia

269 Indice dei nomi

«Le comete» / ISBN 9788871806945
pp. 287, Euro 21,00
Lindau Edizioni

Si ringraziano per la cortese collaborazione LINDAU EDIZIONI ed Alberto Spadafora

www.lindau.it

Attached Image: LEONE_CINEMA_GRANDE.jpg

LEONE_CINEMA_GRANDE.jpg

 
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