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Nuova intervista con la pittrice Ester Campese

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view post Posted on 7/2/2018, 16:05
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Nuova intervista con la pittrice Ester Campese

Di Laura Gorini

Ester Campese è conosciuta anche con il suo nome d’arte di Campey. Fin da bambina ha sempre avuto la curiosità di sperimentarsi in varie discipline artistiche tra cui danza, piano e pittura. Da una forte componente contemplativa e un urgente bisogno di comunicare ha pian piano incanalato le energie verso la pittura, prima sporadicamente poi come un percorso interiore fino a divenire una costante, quasi una necessità. Le prime mostre l’hanno subito portano in scenari al di fuori dell’Italia. Tra le mostre all’estero queste le principali a cui ha partecipato come artista: Bratislava –Palazzo Palffy, Londra –Galleria Pall Mall, San Pietroburgo –Galleria Centrale Unione Volgograd e Mosca – Central House of Artists, Barcellona – Crisolart Gallery e Parigi Montmartre – I-Gallery. Ecco la nuova intervista gentilmente rilasciata…

Ester, si avvicina San Valentino... Tu da donna adulta molto sensibile e da artista molto accorta, come vivi questa festa?
Devo essere sincera, magari inimicandomi qualcuno, ma non posso fare diversamente. Vedo questa festa, come altre nel loro genere, molto più commerciali, nella maggior parte dei casi che veramente sentite. Credo che non si debba attendere un giorno specifico per dimostrare ciò che si ha nel cuore, ma questo concetto lo estendo anche altre feste “pagane” che oggi prendono l’accezione più becera, purtroppo, del temine. Persino a Natale osservo più una corsa ai regali e quindi al materiale piuttosto che il vivere intimamente e più “spiritualmente” il vero senso di queste feste. Per ciò che mi riguarda, per rispondere alla domanda, non aspetto quindi una festa per avere motivo per festeggiare. Realizzo ed organizzo piuttosto una serata in momento meno atteso e quindi più sorprendente. Non trovi sia più carino?



Credi che l'amore oggigiorno sia troppo sottovalutato?
Credo che tutti i valori in generale abbiamo subito un certo decadimento. Sarebbe auspicabile riscoprirli, io ci provo e il concetto tento di estenderlo anche in senso più ampio, non solo l’amore inteso come coppia, ma anche quello da rivolgere verso gli altri.
Oggi sembra quasi che tutto sia dovuto, persino nei sentimenti. Tutto scontato, mentre non lo è mai, soprattutto quando si parla di sentimenti, lontanissimi dalla razionalità.
Parlando di me, partendo “sentimentalmente” sfavorita nel mio vissuto di fanciulla, nella vita poi questo si è capovolto e mi ha invece portato un grande vantaggio, potendo apprezzare cosa significhi davvero voler bene ed anche saper andare oltre, dato che la vita ti sottopone sempre a dei compromessi, magari anche piccoli, del quotidiano.

I giovani ci credono ancora o ne hanno paura?
Mi auguro per loro che ci credano ancora. L’amore poi ha davvero tante sfaccettare che si modificano anche in relazione all’età in cui lo si vive. L’amore giovane ad esempio è più istintivo, mentre quando arriva la maturità assume una forma più concreta, più solida. Non credo si possa dire si tratti forse di paura, quella dei giovani, piuttosto di disimpegno, che non riguarda nemmeno solo loro oggi purtroppo. E’ difficile in questa società oggi impegnarsi in un progetto vero come l’amore poi comporta.



L' Arte- e in particolare la pittura- può in qualche modo aiutarli ad aprirsi di più e a riscoprire i sentimenti?
Per me l’arte, come anche in altre occasioni ho avuto modo di dire, è stato un lungo percorso anche di intima riflessione che da tempo faccio, e continuo a perseguire. Per me qualcosa di irrinunciabile, un continuo osservarmi e scrutarmi per non flettere, certo talvolta è duro. L’arte per me è stato quindi certamente un percorso di apertura e riscoperta di sentimenti, passando prima dalla conoscenza di se stessi, anche se sento di essere ancora in cammino.

Ma che cosa vuol dire amare qualcuno?
Ah, domanda complicatissima. Sono diversissime secondo me le sfumature dell’amore, come dicevo pocanzi. Direi che, quasi sempre, è una cosa bellissima. Provo a risponderti più attraverso le sensazioni e reazioni che si mettono spontaneamente in campo quando si ama. Ad esempio desideri fare le cose insieme e quando no le si fanno si pensa, “chissà se piacerà questo anche a lui”? Ci sono sempre mille argomenti di cui vorresti parlare ed anche quelli più “sciocchi” sembrano importanti da condividere. Se non si ha nulla da fare è bello pure stare in silenzio, ma stando insieme, allora quel silenzio sarà carico di emozioni e sarà importante. Un insieme che- secondo me- è dunque mentale e di “cuore” non solo vicinanza fisica. Si amplifica anche la pazienza, la comprensione rispetto a quello che si è normalmente. Non so cose così semplici, perché quando ci si vuole davvero bene, anche il solo guardarsi negli occhi, sentire la voce, poter allungare una mano e sentire che è li vicino, con il cuore e la mente, sono piccole ma importanti emozioni. Non so dirtelo diversamente, forse per pudicizia.

Vorrei concludere, se posso, rammentando la leggenda di San Valentino e al gesto simbolico che restituisce valore a questa festa: Il Santo donò ad una fanciulla povera una somma di denaro come dote per il suo sposalizio, che, senza, non avrebbe potuto affrontare. Il generoso dono, frutto di amore e finalizzato all'amore, creò la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.
 
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