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Intervista con Tony Riggi

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view post Posted on 5/7/2016, 14:14
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Intervista con Tony Riggi

E’ uscito l’album di Tony Riggi intitolato, “Per vivere faccio il Poliziotto”. Il cd è è inserito da pochissimi giorni nel catalogo Self ed composto da dieci tracce , quali: Luci di periferia, un’ora dei tuoi occhi, volo via, cambierà, Angel, l’elemento chiave, immagine di te, Emily, Latina nel cuore (Dedicata alla squadra di calcio della sua città Latina) e Angeli. Ecco l’intervista con l’artista…

La passione per la musica nella tua famiglia, c’è sempre stata… Naturale che potessi quindi, fare canzoni?
Direi che lo è, ma la vena poetica è un' altra cosa: chi scrive ha qualcosa in più degli altri.
Io lo definirei una sorta di accattivante mix, composto da istinto, intuizione, creatività e concretezza.

E’ uscito il tuo nuovo album, “Per vivere faccio il Poliziotto”. Un disco particolarmente autobiografico?
Non lo definirei solamente biografico, bensì anche ricco di metafore e di intuizioni, tutte celate in alcuni enigmi in una chiave molto particolare.

E’ sempre più importante l’immagine e l’unione di varie arti per chi fa musica?

Beh, scusami il gioco di parole, ma l' arte- secondo me- è l'unica esternazione possibile per l'arte stessa. Ed essa prende forma addosso a ognuno di noi.



Quanto c’è voluto per mettere insieme il tuo nuovo disco?
Il mio primo album, composto da dieci pezzi, racchiude al suo interno ben vent' anni di esperienze, ma come ti dicevo prima è pieno zeppo di metafore, ergo, chi è pronto capisca!

La semplicità è la maniera migliore per un artista, di arrivare al cuore dell’ascoltatore?

Vero, ma chi scrive talora non lo fa sempre in terza persona... A volte lo fa per sfogarsi...

Sei un’artista che non si siede mai sugli allori. E’ bene saper allargare i proprio orizzonti quando si fa musica?
Sì, andate sul mio sito ufficiale al link www.tonyriggi.it e leggete il curriculum, ma a cosa serve se nessuno poi legge il tuo messaggio? Allora ecco che si dirige il lavoro a tutti per ottenere il massimo risultato, diciamo che bisognerebbe carpire per capire.

Per un artista quanto è importante saper cogliere e sintetizzare quanto gli sta attorno?
La naturale scuola di vita ti porta a sintetizzare nel minor tempo possibile col massimo risultato ed ognuno nei tempi e modi diversi.



Quali sono gli artisti che più ti piacciono?
Mi piacciono i Queen.

Poesia e canzoni, quanto hanno in comune?
La poesia è musica è la melodia più diretta che possa essere stata creata piene di pause e accenti e quello che ascoltiamo è la sua chiave di lettura.

Qualcuno ha detto che suonare è come scrivere perchè bisogna farlo tutti i giorni…
Suonare, scrivere, dipingere o oziare sono doti e di quanto esse possano interferire nella nostra vita lo sappiamo solo nel momento in cui ci sentiamo coinvolti.

Oggi come vedi il mondo musicale giovanile?
Il mondo musicale è dei giovani, ma lo è grazie agli anziani; se- infatti- non c'è spazio per gli anziani prima o poi la categoria avrà tanti giovani e pochi maestri e quindi prenderà vita una sorta di buco generazionale.

Quanta importanza riveste per te il lato “live” del tuo lavoro?
Importantissimo: ho la band e i live servono per comunicare direttamente con le persone.

Per chiudere, come vedi l’utilizzo della tecnologia nelle canzoni?
La tecnologia è importante ma ha dato spazio a tutti, anzi, a troppi!

Si ringrazia Laura Gorini per la cortese collaborazione
 
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