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Intervista con i Virtual Time

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view post Posted on 17/5/2016, 17:42
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Intervista con i Virtual Time

Dopo il successo del singolo FireWorld II (il cui video è stato scelto da Mtv New Generation come proposta Just Discovered del mese di febbraio), i Virtual Time sono usciti in tutti i digital stores col nuovo album intitolato “Long Distance” Irma Records). Ecco l’intervista gentilmente rilasciata…

E’ uscito il vostro album “Long Distance”. In esso c’è un po’ il percorso che avete fatto fino ad oggi?
Sì Long Distance è un po’ il riassunto di anni passati insieme, prove, concerti, esperienze, persone conosciute. Abbiamo capito che il mondo della musica è un ambiente a 360°, non si tratta solo di suonare, è un’esperienza che ti fa crescere sotto molti punti di vista e abbiamo cercato di mettere un po’ di tutto questo nel nostro disco.

C’è un filo comune che lega le canzoni del vostro album?

Non proprio a parte il fatto che tutte sono ispirate a sensazioni, episodi, storie che abbiamo vissuto personalmente.

Quanto conta la tradizione e quanto l’attualità, nelle vostre composizioni?
Contano nella misura in cui ci piacciono! Ci sono cose della musica di 40-50 anni fa che non sono poi invecchiate così bene mentre altre che ascoltate oggi ci colpiscono perché sono così attuali dopo tanti anni. Alla fine è questo il nostro metro di misura, ciò che ci colpisce e che ci piace, e lo stesso vale per la musica attuale: a volte troviamo veramente idee grandiose in artisti contemporanei, l’importante è saper ascoltare prendendosi il giusto tempo, mettendoci la giusta attenzione. Sono forse gli elementi che mancano agli inconsolabili nostalgici della musica d’altri tempi, cresciuti a pane e Led Zeppelin ma che ora non sanno dove sbattere la testa! Di musica buona se ne fa ancora, e non solo a livello underground, basta saper ascoltare!



Trovate ci sia voglia di collaborare tra artisti o ciascuno tende un po’ a guardare in casa propria?
Abbiamo trovato molta voglia di collaborare soprattutto nei gruppi con qualche anno di esperienza alle spalle, appena inizi vedi gli altri gruppi nell’ottica del confronto, poi nel tempo fortunatamente capisci che si è tutti nella stessa barca, che non c’è un meglio o un peggio, che nei contest non sempre vince il più bravo e che alla fine è la società, sono le persone le prime a metterti in questa ottica di competizione inutile. Non stiamo facendo una gara in cui c’è una classifica e bisogna arrivare primi.

E’ complicato mettere insieme delle canzoni di qualità che possano raggiungere un buon numero di persone?

Sì probabilmente è l’aspetto più difficile nella produzione di un disco, quella di mettere insieme un prodotto omogeneo di qualità una dozzina di canzoni possono sembrare a prima vista poche ma curarle in ogni singolo dettaglio è un bell’impegno!

Quando è pronto un nuovo disco, sentite una certa responsabilità o in qualche modo vi preoccupate per come verrà accolto da critica e pubblico?
In realtà non molto, seguiamo i nostri gusti personali, le canzoni che abbiamo messo in Long Distance e Getting Twisted (il nostro singolo precedente di 3 pezzi) erano canzoni super rodate live, quando suoniamo cose nuove cerchiamo anche di capire che reazione ha il pubblico, questo è una buona prova del nove! Se la canzone piace live sicuramente sarà un’ottima base dalla quale partire nel momento in cui andremo a registrarla in studio.

Ci vogliono tante stesure prima che una canzone vi convinca appieno?
Direi di sì, e fra le canzoni che più abbiamo cambiato e su cui più abbiamo lavorato c’è Fire World II. Partita come un insieme di più idee molto diverse fra loro, alla fine siamo riusciti a creare un pezzo omogeneo che ci ha regalato anche parecchie soddisfazioni!

C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe collaborare prima o poi?
Ognuno di noi quattro ha i propri idoli musicali ma difficile immaginare una collaborazione al momento con loro, però insomma non si sa mai!

Nel mondo odierno, conta sempre più l’immagine. E’ importante per chi si occupa di musica?

Beh l’immagine conta sicuramente però ormai quello che conta di più e su cui anche noi investiamo un sacco di tempo è la gestione dei social network e dei contenuti che condividiamo. Messaggi, foto, videoclip sono tutti elementi che sono diventati essenziali se si vuole comunicare sia con le persone che ci seguono sia per creare qualche nuovo contatto, per farsi conoscere. Quindi sì da questo punto di vista l’immagine del gruppo su internet è importante. Se intendiamo invece l’immagine nel senso di aspetto fisico invece diciamo che apparteniamo ad un genere e stiamo facendo un percorso in cui non è poi così fondamentale, insomma non siamo una boy band!



Quali sono i problemi più difficili da risolvere, quando si lavora ad un disco?
Probabilmente riuscire a far quadrare le tempistiche: prima le pre-produzioni, arrivare preparati e lavorare bene in studio, poi tutta la fase di mixing e mastering, preparare packaging, promozione, videoclip… ci sono un sacco di cose che si devono incastrare fra loro. E non da ultimo riuscire anche a racimolare i soldi necessari per fare tutto questo!

Nel mondo della musica, è sempre più difficile dire qualcosa di originale?
Se hai delle idee, saranno sempre originali, se invece non hai idee tendi a copiare dagli altri. Nella musica molto spesso sono state fatte cose simili fra loro ma venivano da idee diverse e per questo nessuno le associa.

Poesia e musica: quali i punti in comune?
Molti in realtà! Entrambe parlano un linguaggio diverso da quello quotidiano per portare un messaggio molto più in profondità, sarà per questo che sia musica che poesia fanno leva sulle nostre emozioni più che sul nostro lato più razionale. Un altro fattore che le accomuna è il fatto che entrambe richiedono una certa dose di sensibilità e predisposizione all’ascolto.

Il momento Live è per molti, un momento di divertimento puro ed improvvisazione. Vale anche per voi?
Sì senza dubbio questa cosa per noi vale! Il palco è diventato il posto dove ci divertiamo di più, dove ci esprimiamo al meglio e la parte migliore nell’essere una band che propone musica originale è che quando suoni puoi comportarti come ti senti di fare senza dover pensare di dover imitare qualcuno, secondo la tua personalità.

L’uso della tecnologia nella creazione di nuove canzoni, può essere positivo o tende ad appiattire il tutto?
Noi lo vediamo come un fattore positivo in realtà: apre nuove possibilità, nuovi modi per concretizzare le proprie idee, sicuramente gli standard qualitativi a livello di suoni e produzioni però si stanno alzando. Quello che conta alla fine è avere delle buone idee la tecnologia è solamente un altro modo per sviluppare la propria creatività.

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