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Intervista con i FereBandAperta

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view post Posted on 16/4/2015, 14:46
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Intervista con i FereBandAperta

Si intitola “Amor Vincit Omnia (Il Caravaggio)” il nuovo atteso album di inediti della FereBandAperta uscito il 16 marzo 2015 a oltre 4 anni dal loro ultimo minialbum “Yaya”. Il titolo dell'Lp vuole omaggiare Michelangelo Merisi. Ecco l’intervista con il gruppo…

E’ uscito il vostro nuovo album, “Amor Vincit Omnia (Il Caravaggio)”. Un disco che intende omaggiare Michelangelo (Merisi)…
Si, abbiamo voluto ricordare nel migliore dei modi il mitico pittore Michelangelo Merisi (non un maledetto figuro, ma un Artista geniale nato a Milano e di famiglia proveniente da un famoso luogo della Geradadda), in quanto la nostra ricerca parte proprio dal Centro della Lombardia e si sviluppa poi in tutte le direzioni coerenti con le nostre scelte musicali basate sulla musica ‘celtica e folk europea’…

Questo disco è uscito a distanza di quattro anni dal precedente EP. C’è voluto quindi parecchio tempo per realizzarlo e curarlo nei minimi dettagli?
Non particolarmente, però abbiamo suonato e risuonato più volte alcuni brani in quanto il risultato finale non ci sembrava abbastanza spontaneo e, soprattutto, non in linea con la nostra idea di ‘suono’ più in generale…

Senza dubbio, la tradizione ha un grande spazio in questo vostro album…
Si, siamo un gruppo che ‘di base’ ha optato per un certo recupero della ‘musica antica’ e pertanto, in qualsiasi caso, manteniamo ogni nostra scelta nel solco del rispetto della tradizione…

Musica e Tradizione, sono anche Cultura ed un “passaggio” ai giovani dell’Arte e della Storia del passato…
Si, molto giusto: in Italia abbiamo una lunga ed importante Storia plurimillenaria ma, per una serie di ragioni, spesso vediamo utilizzati in ogni settore ‘modelli’ non adeguati alla nostra grande Tradizione, che rischiano così di sminuire la grande eredità del passato… Credo bisogna invertire certe tendenze più effimere e fare in modo che i giovani riscoprano veramente (e seriamente) i nostri valori più profondi…

Immagino ci sia stato da parte vostra anche un grande lavoro di ricerca per arrivare a mettere insieme i pezzi del disco…
Si, come detto in precedenza siamo un gruppo che fa della ricerca musicale (ed anche storica) la sua base di partenza…

Nei vostri brani accanto a strumenti noti ce ne sono altri (di) antichi… Può essere una della cose che caratterizza la vostra musica?
Certamente! Noi suoniamo in prevalenza strumenti antichi (violino, whistles, mandolino, violoncello, chitarra classica, fisarmonica, percussioni etniche, etc) e spesso ancora più antichi (cornamuse, ghironda, flauti barocchi, etc) con i quali cerchiamo di ottenere un suono particolare che ci diversifichi ‘stilisticamente’ da chiunque altro…

Stonehenge



Come vi trovate evoluti rispetto alle vostre prime esperienze musicali?
E qui direi ci sta una bella ‘risposta di gruppo’…

Maurix 1 (chitarra, bouzouki, mandolino, ghironda): credo di poterci annoverare tra quelli che hanno ancora un rapporto fisico con la Musica… Siamo sempre stati caratterizzati da una grande spontaneità e penso che ora nella band ci sia comunque meno approssimazione e molta più precisione…

Jean (flauti, whistles, cornamuse): tanto studio e tanto lavoro, il percorso sin qui è stato lungo e faticoso… Come stile siamo sempre stati quelli, come dal primo giorno: credo siamo migliorati molto nell’esecuzione e nella scelta musicale…

Mauro (fisarmonica, tastiere, violoncello): abbiamo fatto molta esperienza ed ora cerchiamo di suonare più come piace a noi…

Fabio (basso, chitarra, Maestro di Musica): faccio parte del gruppo da meno tempo di altri e quindi non saprei… rispetto alle prime esperienze musicali comunque ho cambiato tutto!

Valerio (bodhràn, djembè, percussioni etniche): faccio parte del gruppo dagli inizi (primi ‘90) ma, purtroppo, ora suono molto meno per altre scelte di lavoro, motivi familiari, etc… Come musicista mi sento quindi un po’ involuto causa minore pratica, ma come conoscenza musicale mi sento molto più competente…

Maurix 2 (chitarra, bouzouki, mandolino, ghironda): spesso penso ad una grossa fatica per una ricerca comunque molto interessante, non sempre ben ripagata, ma generalmente soddisfacente proprio per le scelte piuttosto originali che ci differenziano da tutti gli altri e ci rendono ‘unici’ nella nostra nicchia…

Quando finisce un album, spesso rimane fuori qualcosa. E’ successo anche a voi?
Sempre!!! “Amor vincit omnia” era originariamente un doppio album, per cui abbiamo molto materiale anche per farne un altro… Se tutto va bene (speriamo), a breve…:)

Quali pensate siano le cose che piacciono di più di voi al pubblico che vi segue?
Sicuramente la longevità nella continuità, ma soprattutto una certa coerenza artistica: MAI perdere la bussola o, peggio, andare fuori rotta!!!

E’ stato difficile trovare chi credesse nella vostra musica?
Si, per un sacco di motivi (economici, culturali, epocali, etc) al giorno d’oggi è veramente difficile fare incontri positivi e che durino a lungo tra musicisti ed ancora di più trovare qualcuno che creda davvero e seriamente in qualcun’altro con cui realizzare qualcosa che poi evolva nel tempo…

Cosa vi piace e cosa meno dell’ambiente discografico?
Ahi ahi ahi! A mio parere l’idea che si ha dell’organizzazione e la realtà che si vede poi dell’organizzazione… In altri termini, la possibilità di poter avere occasioni per esprimersi ad un livello più alto e poi la mancanza di occasioni per poterlo fare…

Fare musica spesso è considerato come una necessità?
Si, ma questo è anche molto soggettivo… Per me è un modo legato all’espressività ed anche alla divulgazione di certe idee comunque legate alla Storia, al Territorio, ai Personaggi, etc… ma per altri, ovviamente, può nascere da ben altre motivazioni…

Oggi, vedete molti giovani di talento attorno a voi?
Mah? Vedo giovani che più che di talento sono solo assetati di protagonismo e successo senza però avere ne la voglia ne la capacità e, soprattutto, di fare dei sacrifici per giungere realmente ad importanti risultati… In genere non li ritengo molto affidabili, ma so’ bene che non è nemmeno giusto generalizzare…

Che importanza riveste l’immagine per chi fa musica?
Ora come ora di certo sempre di più, mentre ‘prima’ erano sicuramente altrettanto, se non di più, importanti i contenuti…

Per chiudere, quali le canzoni e gli Artisti che più vi hanno fatto desiderare di fare musica attivamente?
Personalmente, a parte i Grandi personaggi della musica classica, direi tutti i migliori protagonisti del ‘celtic & folk’ (ed anche di un certo buon rock) dagli anni ‘60 in poi… (Alan Stivell, Tri Yann, Dan ar Braz, Malicorne, Gabriel Yacoub, Dave Swarbrick, Steeleye Span, John Renbourne, Chieftains, Planxty, Altan, Capercaillie…)

Per ulteriori info:

www.ontheset.it
www.fbamusic.net
www.facebook.com/ferebandaperta

Si ringrazia per la cortese collaborazione Laura Gorini
 
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