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Intervista con i Pentasia

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view post Posted on 1/3/2015, 15:05
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Intervista con i Pentasia

“Cartapesta” è il titolo dell’album d’esordio della band veronese dei Pentasia. Dieci brani inediti di un rock alternativo “contaminato tra passato e presente” edito da Vrec. “Cartapesta” è stato anticipato dai singoli “Due Mondi” e “Isterica Modernità”. L’album è stato prodotto dai Pentasia insieme a Cristiano Tommasini e Gianluca Bianco al Gypsy Studio di Fumane (VR) e vede come special guest Giorgio Silvestri al sax ed Ash dei Sincircus alla chitarra in “Meraviglie sintetiche”. I Pentasia sono: Genny Ferro alla voce, Gianluca Peretti al basso e cori, Ettore Agnoletto alla batteria e Marco Crivellaro alle chitarre. Ecco l'intervista gentilmente rilasciata...

E’ uscito il vostro album d’esordio, “Cartapesta”. A distanza di qualche tempo, com’è stato accolto questo vostro album?
Pentasia: Ciao, sia dal pubblico che dalla critica c'è stata molta curiosità e già questo ci rende felici. Sono state scritte recensioni dove ci illustrano perfettamente ovvero, un buon esordio con prospettive di crescita. Nei live, dove prima le canzoni erano sempre inedite, ora con l'uscita del disco si percepisce la partecipazione più presente del pubblico.

Ha richiesto molto lavoro, la preparazione del vostro album?
Le canzoni le avevamo sempre e solo suonate dal vivo. Funzionavano ma poi quando abbiamo iniziato a registrare abbiamo sentito l'esigenza di dover mettere mano su tutti gli arrangiamenti,fase che richiede molto tempo. Essendo il primo lavoro in studio passavamo anche giorni solo discutendo e riflettendo su cosa e come intervenire nelle varie parti dei brani. ci sono state anche giornate, con i ragazzi dello studio, passate tra pane,salame e vino. Momenti che poi,lontani dalle tensioni, sono quelli dove sono nate le svolte decisive.

Siete riusciti ad inserire tutte le canzoni che vi proponevate o qualcosa è rimasto fuori?
Sono rimaste fuori due canzoni... non ci convincevano gli arrangiamenti ed abbiamo pensato che forse non era ancora il loro momento. Una canzone, come anche
un quadro o una scultura, per poterla trasmettere deve avere la convinzione di chi l'ha creata altrimenti in seguito ti ritrovi un masso da trascinare.

Tra l’altro, la cover è stata illustrata dal disegnatore veronese Andrea Dalla Val. Una collaborazione partita già con la copertina del singolo, “Due mondi”…Val. Una collaborazione partita già con la copertina del singolo, “Due mondi”…
Si, una collaborazione che ha trovato subito il seguito per la cover del disco. Dalla Val ha colto da subito l'idea che avevamo su come rappresentarci. Creare un impatto con la semplicità .Il logo della bambina come percorso di crescita che pur nella sua innocenza ha già la percezione dei due mondi in cui viviamo... quello reale e quello di ”cartapesta” .

E’ stato complicato trovare chi credesse nella vostra musica?
La difficoltà non sta nel trovare chi creda nel tuo lavoro. Strumenti al giorno d'oggi ce ne sono molti e alla portata di tutti per farsi ascoltare ( i contest musicali ad
esempio). La parte difficile è quella di convincere quando sali sul palco...

Dal punto di vista “Live” avete trovato fino ad oggi dei buoni riscontri dal pubblico?
Come dicevamo poco fa, abbiamo riscontrato molta curiosità ed attenzione che sono già ottimi presupposti. Vorremmo ora raggiungere più coinvolgimento col pubblico che, come sai, per un live sono la linfa dello spettacolo.

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Cosa vi piace e cosa meno dell’ambiente discografico?
Beh, meno sicuramente tutta la parte burocratica... L'uscita del disco, la promozione, la distribuzione e tutto quello che è legato, fino ad ora nella misura di come l'abbiamo vissuto è stato divertente e costruttivo.

Quali sono le fonti d’ispirazione per la vostra musica?
Siamo il frutto di un rock contaminato di passato e presente. Arriviamo tutti da diverse realtà musicali che spaziano dal rock, new wave, jazz, blues e senza alcuna
presunzione di appartenenza ad un genere specifico ci siamo lasciati andare. Ognuno con il proprio bagaglio musicale.

L’ispirazione arriva prevalentemente da emozioni forti?
L'ispirazione è una costante della quotidianità. c'è sempre. Si prende da quello che ci circonda. le piccole cose che poi sono quelle che generano le grandi emozioni.

Quando si parla di rock è difficile proporre qualcosa di non già detto…?
Al giorno d'oggi musica e parole ne sono state scritte moltissime. Pensiamo che sia più un fatto di “come è detto” più che già detto. La nostra ricerca sta più nel “come” dire...

Trovate che molti gruppi rock si muovano un po’ per forza d’inerzia più che per convinzione?
Si, ne cogli i segnali quando li vedi sul palco... non senti il suono del “motore di dentro” nell'esibizione.

Musica e letteratura, quali punti pensate possano avere in comune?
Musica e letteratura hanno creato uno stretto legame da secoli. Potremmo definirla una parola unica. Parole e musica già dal Medioevo erano un genere unico per giullari e cantastorie per raccontare ed illustrare fatti e avvenimenti.

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Quali pensate possano essere le qualità che rendono la vostra musica unica e diversa da tante altre?
Non ci curiamo di esser l'unicità o la diversità e questa è già una qualità che ci rende unici ( ah ah) scherzi a parte, diversa da tante altre lo è sicuramente perché non abbiamo seguito la linea del “Deve piacere”... poi l'unicità sta solo nel fatto che è stata scritta e suonata da noi...

A livello nazionale ed internazionale… stiamo uscendo dal periodo di crisi (o secondo alcuni, di profonda trasformazione) discografica o la strada da percorrere è ancora lunga?
Qui ci sarebbe da parlare ad oltranza... più che lunga, la strada, è piena di buche e crepe. Sarebbe proprio da spianare e riasfaltare...

Oggi, quanto conta l’essere indipendenti?
Conta moltissimo. È un ambiente (con tutte le sue difficoltà) dove la qualità musicale riesce ancora a trovare spazio e mantenersi più fedele possibile all'idea dell'artista.

Secondo voi, in Italia, ci sono molti giovani sottovalutati?
Si, noi.

Qual è il vostro rapporto con la tecnologia applicata alla musica?
La tecnologia affascina. Sempre. Poi come in tutte le cose sai, uso ed abuso sono sempre da tenere in considerazione. In studio abbiamo cercato si il dettaglio ,il
“suonino”ma tenendo sempre presente quello che poi siamo sul palco... un rock di chitarra-basso-batteria ed energia!

Sito Ufficiale:

www.pentasia.net

www.davverocomunicazione.com
 
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