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Intervista con Valentina Mattarozzi

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view post Posted on 26/2/2015, 11:32
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Intervista con Valentina Mattarozzi

E’ uscito “Vally Doo” il nuovo album di Valentina Mattarozzi, poliedrica interprete e cantautrice bolognese. L’album “Vally Doo” contiene 9 brani dove il blues e lo swing si fondono con molta naturalezza nel pop creando un mood orecchiabile e coinvolgente. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata…

Com’é nato il tuo amore per la musica e particolarmente verso il Blues?
Ho avuto da sempre un amore viscerale verso tutta la musica. Mia madre dice che ho imparato prima a ballare poi a camminare. La cosa la dice lunga. Avendo a casa un backgroud classico ho iniziato con la lirica, ma la sentivo stretta. Il primo vero colpo di fulmine è stato con il jazz poi la curiosità mi ha portato ad entrare in altre sonorità (soul, fusion, rock, pop, funky). Il blues lo avevo addocchiato già da tempo ma mi ero fermata, alcune persone continuavano a dirmi che avevo un timbro prettamente jazz. Quando poi ho deciso di non ascoltarle più, si sono ricredute pure loro ascoltandomi e a questo punto posso dire che il blues era proprio la mia strada.

E’ stato un percorso particolarmente lungo quello che ti ha portato al tuo album “Vally Doo”?
E' stato veloce e imprevedibile. Volevo fare un cd con i miei musicisti, una sorta di coronamento musicale per festeggiare questi ultimi 4 anni importanti e impegnativi dal punto di vista artistico. Dovevano essere delle cover blues, jazz e pop rivisitato a swing, poi nel giro di una settimana il progetto è diametralmente cambiato. Ha iniziato un mio amico dicendomi "Ti ho scritto una canzone", poi tutto è decollato. I brani sono usciti come funghi in un bosco autunnale. Strana la vita, ma decisamente fantastica.

Cosa hai provato quando hai visto finalmente finito questo tuo lavoro discografico?
Ho provato meraviglia perchè avevamo realizzato qualcosa di meraviglioso a cui tutti abbiamo creduto ma è stato talmente bello il viaggio nel realizzarlo che al termine dei "lavori" anche la malinconia ci ha fatto una visitina.

Quanto conta la tradizione e quanto la modernità, nelle tue canzoni?
Contano tutte e due, la modernità esiste perchè c'è la tradizione. E' tutto una evoluzione.

Cosa ricordi delle prime esperienze musicali?
Mi sembrava tutto molto bello e facile, non avevo la minima idea dei sacrifici che stavo facendo. Lo studio era tanto, ma la gioia che mi davano anche i primi traguardi tecnici mi riempivano di gioia. Guardando indietro credo che sia stata proprio la passione a non avermi fatto pesare nulla e tutte le esperienze sono custodite in uno zaino che mi porto dietro da sempre. E ne faccio tesoro.

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La musica pensi sia uno dei modi migliori per unire i popoli?
Tutto può unire o dividere, dipende dalla testa delle persone. la musica può essere usata per protesta, per rilassarsi, per far rivoluzioni o devoluzioni. Tutto sta in mano a noi e alle nostre teste. Magari servisse solo per unire!

Da alcuni anni si parla di crisi del settore discografico… Pensi sia una crisi causata dal crollo delle vendite di dischi o anche che vi sia una carenza di cose nuove da proporre da parte dei vari artisti?
Sicuramente internet e il passaggio alle piattaforme digitali hanno dato una spinta negativa alle vendite, ma hanno dato anche la possibilità a realtà piccole di potersi buttare nel mercato. Anni fa era impossibile poter produrre al di fuori di una major un prodotto, singolo o cd che fosse. I costi erano esorbitanti. Ovvio che le case discografiche indipendenti hanno meno spazio delle grosse major, le quali difficilmente cambiano nelle loro proposte. Ma le idee ci sono, eccome!

Tra le cose scaturite negli ultimi anni… c’è il senso di precarietà. E’ una cosa che riguarda anche chi, come te, lavora in ambito artistico?
Il mio è da sempre stato un lavoro precario. Ora la precarietà si è espansa anche a quei lavori che una volta erano "sicuri". Quando decisi di dedicarmi completamente alla musica e lasciare l'idea di fare un "lavoro tradizionale", qualcuno mi dette della pazza, altri della coraggiosa. Io credo solo di aver fatto bene a scegliere ascoltando il mio cuore. Ora siamo tutti nella stessa barca, ma almeno io faccio qualcosa che mi piace davvero.

Oggi quali pensi siano le qualità che deve avere un giovane cantante/musicista, per farsi strada nel mondo delle sette note?
La passione prima di tutto. E' quella che ti da il "LA" per studiare e fare esperienze, magari anche sperimentali per poi trovare la propria strada.

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Per te, è stato difficile trovare chi credesse nelle tue qualità canore?
io sono anche troppo fortunata, l'avevo già in casa, anche se sinceramente non stavo ad ascoltare quello che dicevano i miei... ho sempre creduto fossero leggermente di parte.

In molti artisti, il viaggio è fonte di ispirazione. Succede anche a te?
il viaggio lo faccio da sempre dentro di me. Sì mi è capitato di viaggiare, ma la mia vera fonte di ispirazione è ciò che accade nella mia vita.

Pensi sia vero che nella musica “tutto è già stato fatto e detto”?
Non lo so se tutto sia già stato detto o scritto. Credo nelle emozioni, sono uniche. Accadono in quel momento circoscritto e non possono essere clonate. La musica è emozioni. Quindi anche se esistono solo 7 note e tante combinazioni delle stesse sono già state eseguite, comunque tutti gli artisti avranno una loro identità e quindi dalle loro note scaturiranno delle emozioni diverse, anche se ripetono le stesse 7 note.

Preferisci il lavoro in studio o l’esibizione “live”?
Tutti e due, nel live hai il feedback del pubblico, lanci quel messaggio e quella emozione in quel dato momento. In studio lo registri, lo riascolti, magari lo rielabori e solo quando sei certa che sia giusto così e non possa essere meglio ti fermi. E' un altro gioco, ma comunque bello.

Cos’hai provato la prima volta che sei salita su un palco per cantare?
Una grande gioia, la stessa che provo tutt'ora!

Dal punto di vista sociale ed umano, cosa può fare una canzone?
Può aprire la mente ai popoli o può aiutare a superare i problemi alle persone, o anche solo ad evaderne. E' curativa, forse è una medicina, ma sinceramente non ne conosco la posologia. Io forse ne faccio abuso, ma per ora non conosco gli effetti collaterali.

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