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Intervista con i Nemesi

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view post Posted on 15/1/2014, 18:03
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Intervista con i Nemesi

Di Andrea Turetta

I Nemesi sono tornati con un nuovo album che segue il loro primo album “L’alba dei morti viventi”. Questo secondo album per i Nemesi, s’intitola “La sottile linea grossa” ed è un lavoro duro, diretto ed attuale. Alle domande ha risposto Alessio…

E’ uscito il vostro secondo album. Ci sono delle differenze sostanziali rispetto al vostro disco d’esordio?
Alessio: Ciao a tutti, si ci sono stati molti cambiamenti, in primis la formazione, noi che nel frattempo siamo cresciuti e inevitabilmente cambiati.

Tra l’altro, questo album è stato prodotto grazie al contributo dei fans tramite la piattaforma Musicraiser. Può essere questa la via per produrre i propri dischi negli anni a venire?
Alessio: Non ho idea se in futuro diventerà la piattaforma su cui farlo o ognuno si arrangerà con i propri mezzi per fare cose simili, la cosa significativa è che sta dimostrando a tutti che si possono bypassare con buoni risultati le etichette discografiche, che ci si può organizzare in casa e ricevere consensi, amore e un contributo economico da chi ha a cuore la tua causa. Oltre ad essere tecnicamente giusto e logico si viene anche a creare un sostegno da parte dei fan che non fa altro che rendere il tutto molto più “sentito”.

Testi molto diretti sono una delle cose che vi caratterizzano. Importante quindi, stabilire un contatto immediato con chi poi ascolta le canzoni che nascono…
Alessio: E’ importante fino a un certo punto. L’essere diretti serve a stupire, tramortire… cerchiamo solo di muovere qualcosa nello stomaco e nel cuore di chi ci sta ascoltando, sarà presuntuoso, ma è quello a cui serve la musica che facciamo.

Nel 2010 c’è stata la grave scomparsa del cantante Gilberto Valsecchi… è stato poi difficile riprendere il percorso iniziato? Tra l’altro, il brano “Fenice” potrebbe essere ricollegato alla vostra rinascita…
Alessio: Difficile è stato accettare la scomparsa di un nostro amico, collega, di un ragazzo così giovane. Ricominciare è stato naturale, quasi un bisogno, portare avanti quello che avevamo cominciato con lui, per lui e per noi. La fenice è il nostro simbolo sin da quando abbiamo iniziato, poi ognuno vede quel che più gli piace nelle canzoni. servono a quello.

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Quanto conta la tradizione e quanto l’attualità, nelle vostre composizioni?
Alessio: Credo nessuna delle due, diciamo che l’evoluzione è un buon termine per dire tutto e non dire niente, ma è quello più appropriato.

Cosa vi piace particolarmente del linguaggio musicale?
Alessio: Non sapendo cosa fosse il linguaggio musicale ho chiesto a Moris e lui mi ha risposto così “A me piace il fatto che in musica le parole assumano un peso e un sapore che il parlato e lo scritto non riescono ad esprimere. E mi piace il fatto che in musica, spesso, le parole non servano nemmeno.”

Oggi, quanto è difficile riuscire a realizzare un album? Sia dal punto pratico che progettuale?
Alessio: Credo sia più difficile dal punto di vista delle idee, della composizione, della proposta degli argomenti…oggigiorno con internet siamo bombardati di contenuti, gente che propone idee nuove in continuazione, un videoclip esce su youtube e il giorno dopo è già “vecchio”… è sempre più difficile fare qualcosa di fresco, innovativo, che incuriosisca ed esca dal pantano dei mille cloni che affollano “il giro”, d’altro canto è molto più semplice trovare delle sale prove, studi di registrazione con prezzi abbordabili, riuscire a autoprodursi e distribuirsi tramite il sopracitato internet.

Una canzone di altri che vi sarebbe piaciuto scrivere…
Alessio:Io e Moris abbiamo risposto “DEDDIO di Chef Ragoo”, Fisk e Albo che sono meno simpatici hanno risposto rispettivamente “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd e “Red Sky” dei Thrice.

Quali pensate possano essere i pregi delle vostre composizioni?
Alessio: La sincerità.

Avete dei brani che sono dovuti restare nel cassetto o siete riusciti a metterli tutti all’interno di “La sottile linea grossa”?
Alessio: No, come sempre un paio di canzoni sono rimaste fuori dalla selezione, vuoi perché non ancora convincenti o per altri motivi puramente tecnici.

Quanto conta per voi l’aspetto live del vostro lavoro?
Alessio: Beh, è importantissimo, una canzone diretta funziona 100 volte di più se chi l’ha scritta e l’ha composta te la sta cantando in faccia.

Credete ci sia una sorta di continuità tra band di ieri e gruppi di oggi?
Alessio: Non saprei… io vedo molte cose uguali a se stesse, molta gente che cerca di emulare per proporre al pubblico qualcosa che ha già sentito e andare sul sicuro. Diciamo che il meccanismo del commerciale si è esteso anche alla cosiddetta underground. Ognuno ha la sua base di influenze, sta a lui rimanere in base o cercare di evolvere la questione.

Poesia e musica. Quali trovate siano i punti di contatto?
Alessio: Non ne ho idea, l’ultima poesia che ho letto è stata probabilmente “la cavallina storna” in seconda media. non che me ne vanti… però.

Il cinema vi ispira? Quali eventualmente i films che trovate più affini alla vostra musica?
Alessio: Il cinema è una parte integrante dell’immaginario che ci ispira, siamo tutti degli appassionati. Spaziamo da film come il grande lebowsky, paura e delirio a las vegas o più banalmente classici di fantascienza come blade runner, terminator 2, poi anche nel disco si può trovare una citazione da un bellissimo film italiano che io amo particolarmente, ma ce ne sarebbero davvero una lista infinita da elencare.

Possiamo dire che la vostra musica nasce un po’ come in una bottega artigianale?
Alessio: Possiamo dire che nasce in un’officina meccanica vera e propria, la nostra sala prove si trova all’interno di una di queste officine.

E’ difficile creare qualcosa di davvero nuovo quando si parla di musica?
Alessio: Difficile senza dubbio, il divertimento sta proprio li.

Per chiudere, c’è qualcuno che vi va di ringraziare per la riuscita di questo vostro album?
Alessio: Andrea Gallo che è praticamente un componente aggiunto, regista di tutti i nostri videoclip ufficiali. La Falange che è il nostro fan club, persone a cui non smetteremo mai di dire grazie per la presenza, il sostegno e l’affetto che ci dimostrano sempre. Il nostro amico Gilberto che è senza dubbio la persona che più ha influenzato tutto quello che abbiamo fatto con i nemesi in questi ultimi anni.

Sito Ufficiale:

www.nemesiband.com

www.volumeup.it
 
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