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Intervista con i Kitsch

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AndreaTuretta
view post Posted on 13/5/2010, 16:00 by: AndreaTuretta
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Quali pensate possano essere le caratteristiche della musica che proponete?
Attilio K: L'unica componente fondamentale è l'esprimersi in italiano... anche perchè personalmente ho delle lacune gigantesche in l'inglese... a parte questo, mi piace che si capisca ciò che voglio esprimere... vorrei fosse sempre immediato. Spesso si bada semplicemente alla musicalità delle parole, tralasciandone il potere comunicativo. Credo che la ricerca di un lessico appropriato, gli incastri metrici, e la scelta delle parole, meritino la stessa attenzione... altrimenti è come usare uno strumento (la voce) al 50% delle sue possibilità...
Massi K: Difficile, non riusciamo a darne una definizione precisa, è troppo orecchiabile per essere Indie e troppo 'impegnata' per essere pop, ma per noi il bello è proprio questo. Di sicuro ancor prima della musica sono fondamentali i testi.
Ale K: E’ sempre difficile per una band definire la propria musica. Cerchiamo di essere il più personali possibile, ovviamente ognuno di noi ha i propri punti di riferimento e le proprie influenze che inevitabilmente vengono fuori. Preferiamo però lasciare giudicare a chi ascolterà il disco…

Quanto conta oggi l’originalità per un gruppo emergente?
Attilio K: Credo che il percorso per cercare una propria originalità sia tanto importante quanto naturale. Seguire la via dell'originalità a livello personale diventa una ricerca quasi necessaria. Copiare o rifare credo abbia a priori delle limitazioni artistiche... credo sia molto più gratificante seguire se stessi, sebbene magari meno remunerativo. Personalmente ho sempre sentito l'esigenza di esprimermi attraverso i tentativi creativi. Forse anche perchè sono sempre stato particolarmente imbranato nel cercare d'interpretare/rifare le canzoni degli altri...

Quali sono gli artisti che più vi piacciono?
Ale K: Troppi per poterli nominare! Abbiamo tutti e 4 estrazioni musicali molto diverse…..Specialmente Attilio e davvero un onnivoro musicale….Banalizzando possiamo dire che affondiamo le nostre radici nell’indie rock.
Attilio K: Aaaaiutooo! Questa domanda faccio una fatica terribile a riassumerla in un paio di righe... sono affascinato, a tratti maniacalmente, da tutto ciò che musicalmente mi circonda. Devo ammettere che più che un musicista mi sento principalmente un ascoltatore... per me è fondamentale la musica degli altri... del resto la ascolto da quando ricordo di aver avuto le
orecchie... in questo periodo sto facendo le pulci a Fabrizio Coppola (del quale ho apprezzato moltissimo l'e.p. “La Stupidità”, e che avuto recentemente l'occasione di conoscere e di potermici confrontare); ho scoperto da pochissimo, e con immenso piacere, “L'Ultimo Re” dei Ronin; sono ormai completamente sbarellato per l'ultimo lavoro di Giuliano Dottori (Temporali e Rivoluzioni), continuo a coltivare la mia "cotta" per i Ministri, e ascolto a palla il primo degli Herbadelici (“Milano Non Piange”), intanto che aspetto il prossimo live dei Juda per portarmi a casa “Malelieve”... e poi c'è Giorgino... ma vabbè, Giorgino non si tocca... il Sig. Canali resta indubbiamente l'Artista italiano che più mi ha influenzato in tutta la mia breve vita; e al quale mi sento artisticamente più affezionato...

In linea di massima, come nasce una vostra canzone?
Attilio K: Solitamente propongo un pezzo... è più semplice (principalmente per me) lavorare ad un'idea approssimativamente completa. Una volta abbozzata lavoriamo sugli arrangiamenti, ognuno in totale libertà... se ad improvvisarci sopra sembra girare bene e ci crea delle emozioni/reazioni farlo, allora generalmente si mantiene in vita da solo... in genere è questione di fidarsi... di modo che ognuno possa riuscire ad esprimersi al meglio...
Ale K: In genere i nostri pezzi nascono da Attilio che propone un’idea di massima, alla quale poi lavoriamo tutti in fase di arrangiamento.

Un vostro brano, prima di essere portato a termine, vede più stesure o in genere, rimane abbastanza fedele all’idea di base?
Massi K: In passato i brani passavano per più stesure, e questa era una conseguenza dell'autoprodursi: alcuni arrangiamenti sentivi subito che erano quelli buoni, altri sembravano non essere mai giusti. Con l'arrivo di Diego abbiamo potuto “mettere i pezzi nelle sue mani”, e il risultato è che molte nostre idee, alcune delle quali già presenti nel nostro EP 'Il Gusto degli Altri', sono rimaste intatte, altre sono state rielaborate in funzione di una maggiore resa finale.
Ale K: Non c’è una regola fissa… alcuni pezzi rimangono pressochè uguali a come vengono concepiti, mi viene in mente ad esempio “Poetimprenditori”… Altri invece vengono letteralmente stravolti, ad esempio “Cazzo!”….

Oggi nel mondo della musica “tutti possono ottenere tutto” o ci sono selezioni molto rigorose?
Massi K: Io direi che ci sono selezioni molto rigorose, ma purtroppo nel senso sbagliato, almeno per quanta riguarda i cosiddetti Talent Show; ovvero si guarda prettamente alla tecnica e non a ciò che uno ha da dire, col risultato che da anni non esce in Italia un disco che nel mainstream possa diventare epocale, ma soltanto mezzi per far soldi alle spalle di teenagers e casalinghe disperate.
Ale K: Credo che tutti possano ottenere tutto, ma questa è un’arma a doppio taglio… Internet ha dato la possibilità a tutti di farsi vedere ed ascoltare… Il problema è che c’è troppa dispersione e nello stesso calderone finiscono band che davvero valgono ed altre che “intasano” le vie di comunicazione.

La musica dovrebbe essere considerata cultura, eppure a volte si ha l’impressione che non sia così… che ne pensate?
Attilio K: Di questi tempi la Musica sta trovando sempre più ostacoli burocratici: le campagne anti-tutto, l'aggregazione disincentivata, i locali costretti a chiusure anticipate, le spese che vanno per la SIAE, le limitazioni di decibel (posto che vai, vicino scassac***o che trovi). La percezione sbagliata del "fare musica" crea enormi equivoci... tutto questo va a discapito di chi suona, che ovviamente è il primo a rimetterci. La maggior parte delle persone ignorano cosa significhi sviluppare e concretizzare un pensiero artistico, cosa c'è dietro... con il risultato che l'opera dell'ingegno viene spesso sminuita, mai realmente riconosciuta. Se a questo si aggiunge il fatto che, oltretutto, in Italia gli artisti sono ritenuti dei parassiti (parola di ministro), è facilmente deducibile quanta considerazione si abbia dell'Arte...
Massi K: La musica deve essere anche un mezzo di svago, non per forza solo culturale, così come al cinema è giusto che ci siano film d'essai e commedie disimpegnate. Il problema è che a livello di visibilità c'è troppo disimpegno e poco essai.
Ale K: Purtroppo è cosi… Il fatto è che come già detto, spesso si fa musica spinti da motivazioni sbagliate, e non per il semplice amore di farla… e si finisce inevitabilmente per trascurare il lato artistico e culturale.

Avete un pubblico che vi segue fin dagli esordi? Com’è il vostro rapporto con loro?
Massi K: Ci sono gli amici degli esordi, che hanno vissuto in maniera più intensa quest'ultimo anno con noi, a cui si sono aggiunte man mano persone che si sono interessate al nostro progetto. Grazie all'amicizia stretta con gli altri gruppi nel corso degli anni, e alla visibilità che pian piano stiamo acquisendo grazie a questo disco, stiamo allargando la nostra base di simpatizzanti
Ale K: Si, abbiamo un gruppo di persone che ci segue da anni, anche prima di uscire con il disco per Prismopaco. Si tratta nella maggior parte dei casi di amicizie di lunga data e adesso è bello vedere che pian piano stiamo riuscendo ad “ampliare” il numero di persone che ci segue.

E’ difficile mettere insieme le idee di ciascun componente del gruppo per far nascere una nuova canzone o concordate in pieno in ogni scelta?
Ale K: Credo che come in tutti i gruppi il confronto sia una parte importante. Ci confrontiamo su tutto, non senza qualche momento di tensione, ma alla fine riusciamo sempre a mettere da parte il nostro interesse personale per il bene della band.
Massi K: Di solito ognuno mette le proprie idee nel pezzo secondo il suo gusto e la sua capacità in assoluta libertà, ma nello stesso tempo ognuno di noi può tranquillamente muovere osservazioni, ovviamente costruttive, sull'operato degli altri, in modo da trovare una soluzione che piaccia a tutti. Fortunatamente è un gruppo in cui prevale l'importanza del risultato finale, anziché del mettersi in mostra, insomma smanettoni non ce ne sono.

Siti del gruppo:
www.kitschmusic.it
www.myspace.com/Kitsch.italia

www.prismopaco.com

www.ma9promotion.com

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3 replies since 13/5/2010, 15:57   173 views
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