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Intervista con i Kitsch

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AndreaTuretta
view post Posted on 13/5/2010, 15:57 by: AndreaTuretta
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Intervista con i Kitsch

Di Andrea Turetta

E’ uscito il 23 aprile, su etichetta Prismopaco/Venus, "MENTRE TUTTO COLLASSA" l'album d'esordio dei Kitsch. L'album è disponibile nei negozi, nei digitai store e sul sito dell'etichetta (www.prismopaco.com/store ) ed è stato anticipato dal lancio del singolo "POETIMPRENDITORI" accompagnato da un video girato da Attilio Kitsch & Eli Emme. Ecco l’intervista con il gruppo…

Nel vostro album “Mentre tutto collassa”, avete cercato, in qualche modo di fare un po’ un ritratto della società odierna… Una società dove sul chiaro sembra prevalere il buio?
Attilio K: “Veramente vivo in Tempi Bui”... e personalmente ne sono un po' terrorizzato. E' un periodo strano, grottesco. Anche il nostro nome è un triste omaggio a questo Tempo; la parola “Kitsch” penso sia tragicamente una di quelle che lo descrive meglio. Tutto sembra coperto da una patina di superficialità; i tentativi di omologare i pensieri hanno dato i primi frutti. Sembriamo arresi alle logiche perverse di questo Paese, indifferenti... le crociate ormai si fanno solo quando fa comodo. Mi guardo intorno e ci vedo disorientati, anche se sempre attenti a non immischiarci... la verità è che ho paura... ormai siamo intorpiditi... mi chiedo “come faremo ora a liberarci”...
Massi K: Senz'altro spesso prevale il buio sulla ragione, sull'altruismo, sul buonsenso. Esistono migliaia di persone che fanno del bene, ma spesso sono oscurate da ciò che i media decidono di porre in primo piano.

I Media hanno un po’ perso l’autorevolezza che potevano avere avuto in passato?
Attilio K: Credo che la Televisione detti ancora legge in questo Paese... gli stratagemmi che adotta oramai sono raffinatissimi (sebbene totalmente privi di decenza), i livelli terrificanti... ci si serve persino delle disgrazie degli altri. I mezzi sono mezzi subdoli, spietati. Quello che mi spaventa è che i suoi servi sono cinici, ma soprattutto consapevoli. Il passaggio al digitale peggiorerà solo la situazione, con la falsa promessa di ampliare i canali d'informazione anche se gestiti dalle medesime losche figure di sempre. L'informazione, che è la base di ogni società civile, è compromessa ormai da tempo… aspetto con terrore i primi limiti alla rete...
Massi K: I Media hanno sempre influito sulla società, ma oggi assistiamo più che ad un'autorevolezza, ad un esercizio di autorità sulla libertà di pensiero, che spesso inconsciamente ci porta ad accettare acriticamente la verità che ci viene riferita. Fortunatamente grazie a internet possiamo venire a conoscenza di fatti che i mezzi di informazione tradizionali ci negano per opportunità.
Ale K: La gente oggi pensa che tutto ciò che viene “detto” dai Media corrisponda alla verità assoluta. In particolare la televisione ha la capacità di influenzare l’opinione pubblica in maniera incredibile, spesso capovolgendo del tutto la realtà. Quindi credo che abbia fin troppa autorevolezza, purtroppo nel modo sbagliato.

Tra le altre cose sottolineate il fatto che oggi l’apparire (ad ogni costo) sembra prevalere sull’essere…
Attilio K: Il fattore estetico è diventato purtroppo un elemento fondamentale e caratterizzante di questo tempo... la cura dello spirito è stata soppiantata dalla cura del corpo. Si tende a banalizzare i pensieri, si parla del più e del meno... e intanto si insiste nel cercare di rendere tutto più ridicolo, di modo, quando necessario, di sminuirne il peso. “E' un’assenza di pensiero che non posso condividere”.
Ale K: Credo sia sotto gli occhi di tutti… Si potrebbero tirare fuori migliaia di esempi, ma mi sembra palese che tutti siano disposti a qualunque cosa pur di apparire, vedi ad esempio i reality show, uno specchio della nostra società...

La musica può quindi, essere un buon mezzo di denuncia?
Massi K: Lo sarebbe, se chi ha la visibilità parlasse dei problemi reali e non delle solite pene d'amore preconfezionate. Anche se è vero che nel cosiddetto mondo 'Indie' c'è molto più fermento di ciò che appaia.
Ale K: Sì, può esserlo... il problema è trovare musicisti che abbiano voglia di utilizzarla in questo modo. Anche la musica è spesso spinta da logiche commerciali e quindi ogni altro tipo di approccio viene “bandito”…

Musicalmente, oggi è difficile quindi trovare chi sappia mettersi controcorrente, rischiando del proprio?
Attilio K: Facendo musica rischiare è sempre all'ordine del giorno... di certezze ne restano poche; sempre meglio farla stando lontani dai calcoli e dalle pianificazioni. Nonostante le difficoltà, trovo che in questo periodo ci sia un bel fermento musicale (e Milano non è certo da meno); basti vedere i riconoscimenti artistici ottenuti da un disco come "A Sangue Freddo" o la grande comunicatività di un album come "Tempi Bui", lo spessore artistico di "Canzoni da Spiaggia Deturpata"... Tre Capolavori... c'è chi perlomeno ci prova (...non ci paga le bollette, ma ci prova...). Amo veder le parole muoversi disinvolte tra i concetti, amo la musica quando le crea il loro contorno perfetto. La musica fa così, amplifica le emozioni, capace di veicolare con assoluta immediatezza qualsiasi tipo di messaggio... personalmente provo più gusto ad utilizzarla in questo modo. Anche se non credo sia d'obbligo cercare con insistenza un tono sociale; quello che non sopporto è vedere le scelte artistiche di comodo, superficiali, fini a se stesse. Esiste musica disimpegnata fatta ugualmente con enorme gusto e dignità. Per rischiare, si rischia anche facendo cover, non credo sia questione di andare “controcorrente”... credo possa essere una questione di onestà artistica... prima di tutto nei confronti di sé stesso...

Da segnalare nel vostro album le importanti presenze di Andrea Rovacchi dei Julie’s Haircut e di Diego Galeri…Importante il loro apporto per la riuscita finale dell’album?
Attilio K: Diego è stato fondamentale, ci ha seguito lungo tutto il percorso di realizzazione dell'album, confrontandosi con noi e aiutandoci a gestire meglio le situazioni. Personalmente l'ho visto come la persona che ci ha permesso d'indirizzare coerentemente gli sforzi artistici, attraverso i mezzi giusti. Ha partecipato attivamente alla creazione degli arrangiamenti dell'album, cercando sempre di valorizzarci, e senza mai snaturarci. Per noi è stata una bella occasione; è stato un periodo magico, di reale confronto artistico. Personalmente devo molto a Diego, mi ha aiutato a slegarmi dalle regole fisse, ad allontanarmi dalle insicurezze... mi ha realmente preso per mano... E' fondamentale capirsi, in modo da potersi aiutare nello sviluppo delle idee; cercando sempre di fare tutti del proprio meglio. Anche Andrea non è stato da meno; la sua partecipazione è stata importantissima, oltre che un'esperienza stupenda. L'amicizia di Diego a renderla possibile. Rubiera è un ricordo che mi tengo stretto... l'amore per i Julie's è dichiarato ormai da tempo. Disponibile, pacato, e musicalmente impeccabile, Andrea non si è per niente risparmiato: in una sola giornata ha registrato le parti di Synth, Minimoog. Wurlitzer, e Pianoforte di ben 4 canzoni (compresa il primo singolo estratto “Poetimprenditori”). Stakanovismo e tonnellate di cuore. Un vero signore... Spero capiti l'occasione per ringraziarlo come si deve...
Ale K: Diego è stato il produttore esecutivo ed artistico, direi che il suo apporto è stato fondamentale sotto tutti i punti di vista! Ci ha aiutati ad avere una nostra personalità e a dare una forma “compiuta” alle canzoni. Andrea dei Julie’s Haircut ha invece suonato alcune parti di Synth e tastiere, arricchendo le canzoni con grande gusto e intelligenza.

Attached Image: Kitsch cover6.jpg

Kitsch cover6.jpg

 
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