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Intervista a Riccardo Fogli, note e parole in libertà

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view post Posted on 13/8/2008, 10:14
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Intervista a RICCARDO FOGLI, NOTE E PAROLE IN LIBERTA’…

Di Andrea e Luca Turetta

L’ artista toscano che abbiamo avuto l’onore di avvicinare nella tappa berica di “Festival Show 2008” non avrebbe di certo bisogno di grandi presentazioni, basterebbero pochi… indizi. In ogni caso, per creare un minimo di” suspance”, daremo alcuni riferimenti dopodichè, sarà uno scherzo capire di chi si tratti.
Il nostro nasce a Pontedera (PI) il 21/10/47; è stato fidanzato per vario tempo con Nicoletta Strambelli (meglio nota come Patty Pravo) nonché marito (dal 1971 al ’73 e dal ‘75 al ’91) di Virgina Minetti (alias Viola Valentino), ha un fratello Luciano, una compagna, Stefania Brassi, dalla cui unione è nato un figlio, Alessandro Sigfrido (ora 15enne) mentre Maria Elena (20) è sua figlia “adottiva”, in quanto avuta da Stefania nella precedente relazione (col regista Antonio Magro). L’artista… misterioso ha esordito con gli Slenders, passando poi (dal ’66 al ’73) ai Pooh (salto non da poco) prima di doverne uscire, causa problemi inter… personali, a seguito della sua discussa unione con Patty. Da solista egli ha sempre lasciato un’impronta indelebile nel panorama canoro italiano. Nel 1981 è stato il vincitore del “Festivalbar” e de “La vela d’oro” (con i brani “Mondo” e “Malinconia”) dopodiché per otto volte ha “saggiato” il Festival di Sanremo, giungendo anche al successo (memorabile) l’anno seguente, grazie al brano “Storie di tutti i giorni”; nel 96 sarà la sua ultima (almeno finora) apparizione all’ “Ariston” con il pezzo “Romanza”. Potremmo continuare con altri brani d’indubbio pregio e notorietà, ne citiamo solo alcuni: “Che ne sai”, “Io ti prego di ascoltare”, “Pensiero”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Tanta voglia di lei” (i due ultimi sono pezzi fatti con i Pooh) e la più importante (almeno per il nostro) “Piccola Ketty”… o rammentare il successo conseguito al reality “Music farm 1” del 2004 ma saremmo solo all’… inizio. Bene, riteniamo che ormai l’enigma sia stato sciolto anche dai più “distratti”, per cui non ci resta che formalizzarne l’identità. L’artista in questione è Riccardo Fogli, un vivace sessantenne (che ancora fa più di un centinaio di concerti l’anno) il quale dalla fabbrica è passato alla musica in nome della passione e della libertà. Economicamente, non sarà stato un affare, ma dal punto di vista artistico, non c’è partita. Ché la musica “leggera” melodica-romantica ha guadagnato… Fogli di note in libertà. Mentre noi, indelebili emozioni!


Da gommista a rockettaro metallaro, per giungere poi al pop-melodico. Dagli Slenders, passando per i Pooh, arrivando ai “Fogli”. Pieni di note e ricordi…
“Vabbé, era una necessità oggettiva per sopravvivere; uno non può a quattordic’anni, andare in fabbrica a lavorare e pensare di starci tutta la vita! Era una ribellione, i capelli lunghi, la musica… La notte è la migliore amica per quelli che come me, si guadagnano da vivere suonando. La notte”.

Definisciti come artista con tre aggettivi…
“Cantante, bassista, poi, ogni tanto, scrivo delle canzoni. Sono un essere umano pieno d’imperfezioni”.

Fai altrettanto a livello personale.
“Sono grande! Attenzione, non grande inteso come tale bensì, perché ho molte cose dentro, ho tanti anni che, sommandosi, fanno di me un uomo, pieno di pregi e di difetti”.

Dopo la vittoria a “Music Farm” hai detto: “La musica è sofferente ma non è morta”. Di certo non versa in ottime condizioni. Cosa occorre per “rivitalizzarla”?
“Non lo so; la musica si ascolta ovunque. Chi vive d’essa non vuole diventare ricco. Di certo, chi intende arricchirsi con la musica, non siamo noi, povera gente, noi siamo i menestrelli. Piuttosto sono i nostri manager, i discografici, i produttori… sono loro che avrebbero dovuto organizzare un po’ meglio il loro business e, di conseguenza, sarebbe stato preferibile anche per noi”.

Hai amato i Beatles, rimpianto i Pooh; e Riccardo Fogli?“Mah io sto bene con me stesso, sono un uomo libero, faccio musica con chi mi va, canto quello che mi pare. Sono molto legato al tempo che è passato, alle canzoni che ho scritto e cantato”.

C’è un nuovo Riccardo Fogli in circolazione?
“Ah… no, per fortuna no! Ce ne sono di meglio”.

Il tuo duetto da sogno, sarebbe con…
“Non c’ho mai pensato”.

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view post Posted on 13/8/2008, 10:17
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Lasciasti i Pooh in nome della libertà e di Nicoletta Strambelli (Patty Pravo). Scelta coraggiosa, azzardata o doverosa? La rifaresti?
“In nome della libertà, la rifarei. Nicoletta faceva parte di un progetto che era l’amore, in quel periodo; per amore farei qualunque cosa”.

A proposito di Reality, siamo sicuri di parlare di uno show, o siamo di fronte ad uno…shock?
“Ma no! Lo show c’è fino a dove c’è l’onestà. Anche in ‘X-Factor’ ho visto gente che piangeva, che lottava, che cercava di farsi largo… Se c’è onestà (come di sicuro c’è) ben vengano i ‘Reality’!”.

Quale la canzone che meglio ti “veste” fino ad oggi.
“”Piccola Ketty”.

Nel 1991 eri “A metà del viaggio”, ed oggi, vivace sessantenne, fai un centinaio di concerti l’anno, regalando sempre grandissime emozioni. “Ci saranno giorni migliori” o pensi d’aver già dato (e ricevuto)?
“Guarda, a questo mondo non si dà o non si riceve solamente. Purtroppo, si dà nella misura in cui si riesce a ricevere qualcosa in cambio. E’ un egoismo che aiuta a sopravvivere”.

Ci sono dei valori in cui credi particolarmente?
“Certo, nell’onestà!”.

Da grande romantico e malinconico, concordi con “L’amore è eterno finché dura”, “E’ una cosa meravigliosa”, “La cosa che fa girare il mondo” o che altro?
“L’amore fa girare il mondo, quando ti batte forte il cuore e cammini, anzi voli, stai ad un metro dal suolo. L’amore però è destinato a modificarsi nel tempo ed, a volte, purtroppo, a finire”.

Tre donne hanno certamente contraddistinto la tua vita di coppia (Virginia, Nicoletta e Stefania). Hai una frase emblematica per ognuna?
“No… Metterei anche mia madre che è stata una donna importante nella mia vita. Direi che delle donne ci si fida, ci s’innamora, si fa un certo percorso assieme e, poi, è difficile continuare a stare insieme. Almeno per me, è complicato”.

Attached Image: FOGLI_2.jpg

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view post Posted on 13/8/2008, 10:20
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Grillo, Celentano, Crozza, Guzzanti, Benigni, Luttazzi, Littizzetto… li vediamo spesso “costretti” a vestire i panni dei politici, con quest’ultimi che finiscono per rubare la scena “teatrale” ai primi. Brutto segnale se i ruoli si capovolgono. Non credi?
“Ma tutto si può capovolgere, infatti nella politica è un po’ show ormai, lo vediamo dall’America. Mi piace la Littizzetto quando prende in giro se stessa e gli altri; anche i politici, quando si mettono in discussione. Purtroppo la politica è una cosa seria. Bisognerebbe fare un punto della situazione e riuscire a tenere in mano questo Paese un po’ disgregato… Io ho fiducia”.

Politicamente ti ritieni un riformista, moderato o conservatore? C’è in circolazione un degno rappresentante del popolo?
“Guarda, io sono un romantico, legato al romanticismo e, come diceva il Pascoli, ‘Bisognerebbe guardare il mondo con gli occhi di un fanciullo’ Ahimé, non ci si fa”.

Con “Calciopoli” e “Vallettopoli” non ritieni anche tu che tutto vada a “Puttanopoli? Lealtà, rispetto, meritocrazia e De Coubertain compresi…
“Io tifo per e Coubertain, partecipo ad un sacco di cose, maratone, corse, partite di calcio (anche con la Nazionale Cantanti, ndr). E’ bello esserci, contribuire a costruire asili, comprare ambulanze… Qualche volta anche vincere, se è possibile; però senza dover passare per forza, sui cadaveri degli altri”.

Tatuaggi, piercing, lifting, look estremi, griffe, i-Phone… pur anche bullismo, alcolismo, anoressia, razzismo, droga… esempi di un’epoca che cambia con una gioventù bruciata od un’umanità confusa ed infelice che stenta a ritrovare se stessa?
“L’umanità non può essere catalogata così come cerchiamo di fare noi. Il piercing è una libertà, il tatuaggio pure, però mi sembra che stiamo un po’ esagerando. Non è obbligatorio avere il piercing o sette tatuaggi per essere fichi!”.

L’inizio Millennio si sta contraddistinguendo per l’affermazione di drammi e terrore globalizzati. C’è ancora spazio per recuperar la… retta via o stiamo precipitando nel baratro senza fine?
“Ho paura che stiamo precipitando e che sarà complicato uscirne fuori. Io spero molto in questa nuova moda e necessità ecologica, che ci sia una rinascita culturale, più verde, più… una nuova linfa: il ‘panismo’ come lo chiamavano…”.

Vivi in un casolare, ex convento, a livello spirituale dovresti essere un fedelissimo. Chi è il tuo Dio e come Lo riconosci?
“A livello spirituale, io c’ho i miei amuleti, la Fede mi guida anche se non sono un vero uomo di Fede. M’incazzo come una bestia, quando le cose non vanno bene e , se uno mi dà un pugno, non sempre sono disposto a porgergli l’altra guancia. Però sono uno che media”.

Qualche anno fa, riguardo gli OGM dicesti che eravamo tutti transgenici. Visti i tempi alquanto confusi un po’ in ogni settore, che ne pensi se fossimo tutti un po’ transex o se preferisci, marcatamente bisex?
“Ma perché no? Voglio dire, il sesso dev’essere una cosa libera. Non so, ho molti dubbi sul tema delle adozioni, i matrimoni, i Pacs…Il fatto che due persone che stanno bene insieme, alla fine si leghino attraverso un contratto e possano poi lasciarsi delle cose. Trovo che il contratto possa avvenire con molta onestà, poi il resto, dipende dall’educazione, bisogna vedere... Trovo che, in primo luogo, vada posta la libertà, sopra a tutto”.

Potendo scegliere, meglio un giorno da leone od una vita da mediano se non da… pecora?
“Una vita da mediano! Un giorno da leone non mi piace, mi fa venire in mente le pasticche che prendono i ragazzi in discoteca per sentirsi dei leoni, per un’ora… NO! NO!”.

Rendi agli “ultimi” un paio di validi motivi per cui valga ancora la pena di lottare per questa vita…
“Perché, comunque vada, la mattina nasce il sole, poi la sera, ci sono le stelle. C’è una frase che diceva: ‘Amore non piangere, non vorrei che le lacrime ti oscurassero gli occhi quando stasera usciranno le stelle’”.

C’è un momento da immortalare nella tua vita e nell’ambito professionale?
“Beh, artisticamente parlando, ‘Piccola Ketty’ o il ‘Festival di Sanremo 1982’ che ho vinto (con il pezzo ‘Storie di tutti i giorni’, ndr), sono due momenti importanti mentre nella vita, dico la nascita di mio figlio, senz’altro!”.

Se potessi rinascere, chi o che cosa vorresti essere?
“Mio babbo ha sempre pensato che io avessi fatto male a licenziarmi dalla fabbrica, perché avrei avuto una bella pensione a 55 anni. Io sono qui come un precario, ogni giorno cerco di guadagnarmi da vivere. Non lo so, la verità non so quale sia”.

Artisticamente sei un “big”, a livello personale hai una bella famiglia. Questione di bravura, di fortuna, di carattere, di destino o di che altro?
“Mah, un po’ di pazienza, destino. A proposito della famiglia, la mia famiglia è la prole soprattutto, il resto è un po’ alla giornata”.

Un vivace sessantenne, sportivo autentico, nonché instancabile musicista come te, cosa può chiedere al suo domani ed a quello della sua famiglia, per sentirti pienamente soddisfatto e realizzato?
“Mi piace la fiducia. Darla e riceverla. Se poi riuscirò ad avere buona voce e le dita sapranno suonare la chitarra, continuerò ad essere un uomo libero”.

Sito Ufficiale di Riccardo Fogli:

www.riccardofogli.com

Si ringraziano per la cortese collaborazione l’artista, Radio Birikina, Radio Bella & Monella, Paolo Baruzzo, Roberto Zanella e Stefano Favero

www.festivalshow.it

Attached Image: FOGLI_3.jpg

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