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Mostra antologica di Gabriella Marazzi a Parma

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view post Posted on 5/1/2007, 11:55
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PROSEGUE FINO AL 14 GENNAIO 2007 LA MOSTRA PERSONALE DI GABRIELLA MARAZZI DAL TITOLO “DEI?”

Camera di Commercio di Parma – Sala Polifunzionale
Via Verdi 2

Prosegue fino al 14 gennaio 2007 la mostra personale di Gabriella Marazzi (www.gabriellamarazzi.it) dal titolo “DEI?”, inaugurata lo scorso 21 dicembre presso la Sala polifunzionale della Camera di Commercio di Parma (ex Borsa Merci) e presentata dal critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi.
Fino al 14 gennaio sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30, ingresso libero. Tel. 0521/21011.

La personale della pittrice e scrittrice modenese che vive e lavora a Milano si puo' considerare un'antologica: raccoglie, infatti, 54 opere, datate dagli anni Ottanta ad oggi.

Con questa mostra l'ex borsa merci di Via Verdi si apre all'arte: "spazio già utilizzato per diverse iniziative, destinato a diventare polifunzionale" indica Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma che ha dato il patrocinio all'iniziativa, realizzata con l'organizzazione dell'associazione culturale Incontrarte di Bobbio.
Il coordinatore dell'evento, il dott.Caprara, ha presentato assieme a Gabriella Marazzi la rassegna, corredata da catalogo con testo critico di Vittorio Sgarbi.

DEI? MITI E MORTI
Si e fatto più duro il segno di Gabriella Marazzi nella nuova serie "DEI", nella quale divi, attori, cantanti mostrano le smorfie di volti dolenti, amare caricature, come per la dolorosa consapevolezza di un paradiso perduto.
Se mai furono dei, ora appaiono uomini feriti.
In "Hero" l'essere anfibio che nasce dalla fusione di David Bowie e di Linda Evagelista grida, più che non canti, la sua condizione di sofferenza. Ogni traccia, o residuo, di prototipo fotografico si dissolve nel tessuto fitto delle matite.
Molti dei personaggi scelti non ci sono più. Ne rimane l'aura del mito, ferma in un tempo immutabile. Forse per questo sono dei?

Di fronte al loro destino Stanislav Lec avrebbe sentenziato: "Tutti gli dei furono immortali". Cosa resta del mito di James Dean, "gigante" ferito?
Dei volti noti si alternano a quelli sconosciuti, talvolta ieratici, talvolta umiliati (vedi “La protesta del silenzio”). Il disegno cosi' insistito, aggrovigliato, tagliente, vibra per elettrica accensione di colore, come le vene cristalizzate di Raimondo di Sagro, principe di San Severo, nei suoi esperimenti sul corpo umano.
C'è qualcosa di crudele, di tormentato, di dolente in queste recenti immagini, Gabriella Marazzi appare insoddisfatta di sé e di loro, e cerca la definizione di una forma nuova, senza perdere lo specifico della tecnica così felicemente sperimentata. Ne nasce una tensione nuova, un'energia vibrante e vitalistica, perchè quegli dei siano strappati alla morte che grava su di loro minacciandone la difficile eternità.

Vittorio Sgarbi

Si ringrazia per la gentile collaborazione Giuditta Guzzi
 
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